I 5 Minerali più usati negli integratori: Il Magnesio Pidolato

Quale, come, quando.

Come accennato in un altro articolo, i sali minerali sono importanti nutritivi presenti nel nostro corpo che svolgono funzioni essenziali per mantenerci in buona salute e  la cui carenza può provocare vari disturbi.

Il sito Epicentro, portale dell’epidemiologia per la sanità pubblica, ha stilato un pratico vademecum per chi desidera approfondire le funzioni di questi nutritivi, le fonti principali e i possibili disturbi connessi a una loro carenza o, di contro, a una loro assunzione eccessiva.

Quali sono

Nella formulazione di integratori di vitamine e sali minerali, o negli integratori idrosalini per gli sportivi, sono in genere presenti i cosiddetti macroelementi; in particolare si possono trovare magnesio, potassio, sodio e cloro; talvolta, per un effetto sinergico e una maggiore efficacia possono essere aggiunti calcio e vitamine del gruppo B (B2, B6, B12), vitamina C e acido folico, che possono contribuire alla riduzione della stanchezza e dell’affaticamento.

Passiamo ora velocemente in rassegna le funzioni di questi 5 sali minerali e le possibili conseguenze di una loro carenza.

Alla scoperta dell’NRV

Sugli integratori alimentari devono sempre essere indicate chiaramente le quantità di nutritivi messe a disposizione in una dose giornaliera. Per farlo, viene oggi utilizzato come valore di riferimento l’NRV (Valori Nutritivi di Riferimento).

L’NRV, che ha sostituito l’RDA, è il dosaggio minimo di una vitamina o di un minerale che deve essere assunto quotidianamente per per evitare carenze nutrizionali e mantenersi sani.
L’NRV non è dunque, come ancora pensano in molti, la dose massima di nutritivi, né la quantità “ideale” da assumere; per questo motivo alcuni integratori alimentari possono mettere a disposizione quantità di NRV superiori al 100%.

Il dosaggio massimo di un minerale o di una vitamina che può essere presente all’interno di un integratore alimentare, invece, è sempre stabilito dal Ministero della Salute Italiano al fine di garantire la sicurezza della sua assunzione.

L’importante sinergia tra sodio e potassio

In natura è spesso possibile trovare il sodio in combinazione con il cloro nella forma di cloruro di sodio; va però ricordato che esistono diverse forme di sodio e che è presente in tutti gli alimenti.
«Il potassio, che in fisiologia è strettamente legato al sodio, è presente soprattutto nelle fibre muscolari e nei globuli rossi del sangue. Si potrebbe dire che il sodio e il potassio esercitano una reciproca azione equilibratrice. Ciò significa […] che il sodio e il potassio sono presenti nell’ organismo in una certa proporzione. Se per qualche motivo il contenuto di potassio viene disturbato, viene disturbato anche quello di sodio. Se vi è troppo sodio, ciò porta a una perdita di potassio. E così via». (J. I. Rodale, Il libro completo dei minerali per la salute, Firenze 1998).

POTASSIO
Il potassio, assieme al magnesio, risulta utile per favorire il corretto funzionamento del sistema nervoso. Questo sale minerale è inoltre importante per il mantenimento di una normale pressione sanguigna. Carenze di potassio possono essere associate a debolezza muscolare, sonnolenza, stati confusionali.

SODIO
Il sodio aiuta a regolare la permeabilità delle membrane cellulari. Una sua carenza può provocare anche nausea e vomito. L’assunzione eccessiva, spesso favorita da un’alimentazione errata, può invece predisporre all‘ ipertensione.

CLORO
Il cloro si trova naturalmente nel corpo umano all’ interno del succo gastrico e prende parte alla digestione delle proteine. Serve in particolare, come il sodio, a regolare il bilancio idrico e la pressione osmotica. Una sua carenza può favorire crampi e apatia.

MAGNESIO
Il magnesio interviene in diverse funzioni essenziali dell’organismo. Per quanto una sua carenza assoluta sia da considerarsi piuttosto rara, una dieta scorretta, il consumo eccessivo di alcolici, l’assunzione di farmaci o disturbi gastrointestinali possono rendere necessaria una sua integrazione, a maggior ragione nei momenti in cui è presente un’intensa sudorazione.
Tra le importanti funzioni svolte da questo sale minerale c’è il mantenimento della normale funzione muscolare e il sostegno del benessere di ossa e denti; il magnesio può inoltre aiutare il corretto funzionamento del sistema nervoso e le normali funzioni psicologiche.

CALCIO
Il calcio è il costituente fondamentale delle ossa e dei denti e, tra tutti i sali minerali, è quello presente nel corpo umano in maggiori quantità; aiuta a regolare la contrazione muscolare e l’attività di vari enzimi. A una sua carenza sono correlate patologie come il rachitismo e l’osteoporosi.

I vantaggi del magnesio pidolato

Il magnesio è il quarto minerale più abbondante nell’ essere umano e contribuisce ad una grande varietà di processi fisiologici all’ interno dell’organismo. È cofattore per oltre 300 reazioni enzimatiche, ed è fondamentale per il metabolismo dell’adenosina trifosfato (ATP).

La concentrazione di magnesio disponibile nell’ organismo è correlata al mantenimento di un equilibrio (dinamico) tra le riserve presenti nell’ osso, l’assorbimento a livello intestinale e l’eliminazione a livello renale (qui lo studio completo).

La carenza di magnesio è associata ad astenia, crampi e in casi più severi ad una serie di malattie croniche, come ad esempio il morbo di Alzheimer, l’ insulino-resistenza e il diabete mellito di tipo 2, l’ipertensione, le malattie cardiovascolari (es: ictus), l’emicrania e il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD).

All’ interno del panorama dei diversi “magnesi” presenti sul mercato è possibile fare una grossa distinzione sulla base del composto associato alla molecola di magnesio nella formulazione del prodotto finale.
Tra questi il magnesio pidolato, composto da magnesio e anione pidolato, è una salificazione che favorisce l’ingresso del magnesio a livello intracellulare. Dopo l’ingestione infatti, i sali di magnesio passano attraverso la barriera acida dello stomaco, attivando un processo di ionizzazione e legandosi con gli ioni presenti nel succo gastrico.

Diversi studi hanno evidenziato come i “magnesi” organici (pidolato, aspartato, citrato) siano caratterizzati da una migliore biodisponibilità rispetto ai magnesi inorganici legati a composti quali ossidi, idrossidi, solfati e carbonati.

Uno studio eseguito su pazienti affetti da morbo di Crohn ha dimostrato che il magnesio legato ad un sale organico è assorbito più in fretta e in quantità maggiori rispetto al magnesio ossido.
La ragione di tale differenza sembra risiedere nel fatto che il magnesio legato ad un vettore organico venga assorbito anche attraverso specifici percorsi  una volta giunto a livello intestinale.
La presenza di tale meccanismo di assorbimento spiega, le osservazioni riguardanti la rapida comparsa del picco ematico, stimata in 60- 90 minuti post assunzione di pidolato di magnesio.

Gli effetti della migliore biodisponibilità a livello intracellulare del pidolato di magnesio sono stati evidenziati in uno studio cross over su volontari sani. I soggetti sono stati trattati con un flaconcino di magnesio pidolato o magnesio solfato.
Il magnesio pidolato ha dimostrato un miglior effetto, aumentando in maniera significativa i livelli di magnesio eritrocitario dei soggetti trattati. Questo dato è stato successivamente confermato in una serie di studi su pazienti affetti da anemia falciforme.

Per completare il profilo farmacocinetico, un recente studio del Dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche “Luigi Sacco” dell’Università di Milano ha messo in evidenza l’importante ruolo che il magnesio ha nella modulazione della permeabilità della barriera emato-encefalica.(V.Romeo et al. XV International Magnesium Symposium “MAGNESIUM IN HEALTH AND DISEASE”Bethesda, NIH – USA, March 20-22, 2019)

Il gruppo di studio ha dimostrato che alte concentrazioni di sali di Mg riducono la permeabilità della barriera e consentono l’accumulo di Mg a livello encefalico.

Pertanto un’alta concentrazione di sali di Mg potrebbe essere usata per prevenire l’accumulo di molecole tossiche a livello celebrale. Nella ricerca inoltre sono stati messi a confronto il magnesio pidolato e il solfato di magnesio ed è emerso che il primo tende ad attraversare maggiormente la barriera emato-encefalica (FONTE).

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