Vaccinarsi o non vaccinarsi. I costi [occulti] delle Malattie.

common-coldE’ in arrivo l’inverno e con esso si inizierà a parlare di influenza e patologie ad essa correlate.
I giornali proporranno i loro altisonanti titoli riguardo il picco dell’epidemia. Diverse centinaia di migliaia di persone finiranno a letto (si spera) per qualche giorno. Si ascolteranno notizie riguardo il numero di ricoveri, fornendo a margine dati sulle spese della Sanità pubblica, lo sforamento possibile dei tetti previsti e le eventuali integrazioni con le finanziarie avvenire (cioè nuove tasse…).

Ma esistono anche dei costi sociali della malattia influenzale,

e delle malattie in genere. Costi che molto spesso sono immediatamente tangibili nel nostro quotidiano. Cerco di spiegarmi meglio. Premetto che prenderò in considerazione solo le malattie acute, nella loro transitoria parabola (contagio, malattia, remissione e guarigione).Tralasciando i costi, molto più severi (per tanti aspetti), di chi convive quotidianamente con una patologia cronica.

La salute non ha prezzo…ma ha dei costi

E’ noto che l’ anello più debole determina la capacità di carico di rottura dell intera catena.
Ovvero si ammalerà prima chi è più fragile, chi ha difese immunitarie più deboli o chi è debilitato per i più svariati motivi. Tra costoro, con grande probabilità troviamo soprattutto bambini piccoli (al di sotto dei 5 anni) ed anziani.

Tra i costi occulti della malattia, troviamo:
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  • Costi legati alle visite mediche.
    Oltre agli eventuali esborsi economici delle visite, dobbiamo valutare il tempo che si impiega nel prenotare la visita, nel recarsi dal dottore (che può non trovarsi vicino all’abitazione), nell’attesa prima della visita (in periodi “caldi”, verosimilmente non saremo i soli ad attendere).
  • Costi legati alle cure.
    Oggi i farmaci a carico del Servizio Sanitario sono sempre meno e in molte regioni anche con la ricetta medica c’è da pagare un ticket ad integrazione.
  • Costi legati al’assistenza al malato.
    Anche questi non per forza economici (se espletati in prima persona), ma da valutare considerando i giorni di assenza dal lavoro o sottratti ad altre mansioni.
  • Costi legati alla co-morbilità.
    Si intende che ci possano essere casi di contagio in famiglia e questo non fa che aumentare esponenzialmente i valori sopra citati. In tali circostanze, potrebbe essere opportuno adottare alcuni dei consigli citati qui.
  • Costi legati alle recidive.
    Faccio un esempio oggi piuttosto calzante. Tra l’ottanta e il novanta per cento delle infezioni delle vie aeree, sono di natura virale. L’impiego di antibiotici in questi casi è inutile (l’antibiotico combatte i batteri, ma non i virus). Il ricorso ad una terapia antibiotica, quindi, debilita il paziente e lo rende più esposto ad altre infezioni (con il rischio di creare delle resistenze all’antibiotico stesso).

Numeri alla mano

In uno studio australiano del 2005 (che puoi trovare tradotto qui) si riportano le cifre a seguire:

Durata media di ogni infezione respiratoria: 10,4 giorni
46,7 visite mediche ogni 100 episodi
19,7 cicli di antibiotico-terapia ogni 100 episodi
2,2 ricoveri ogni 100 episodi
Circa 11,7 ore utilizzate per accudire il bambino malato per ogni episodio

Quali le alternative

Una alimentazione sana, un certo numero di ore di attività fisica alla settimana ed una corretta igiene sono alla base della prevenzione della quasi totalità delle patologie oggi più comuni.

Per i malanni stagionali, quali raffreddore ed influenza (sono diversi, ricordiamolo), che trovano una collocazione temporale nei mesi che vanno da Novembre a Marzo, con picchi tra Dicembre e Gennaio, può essere utile adottare alcune precauzioni, ricorrendo ad un’opportuna protezione, utile nel caso si contraesse il virus anche solo per ridurne l’intensità.

Questo è ottenibile con l’uso di specifici vaccini o, per chi li ritiene validi (come il sottoscritto), ricorrendo ad opportuni rimedi omeopatici

Conclusioni

Dati alla mano, volendo fare dell’autoironia, potremmo dire che, ammalarsi, proprio non conviene. Andando incontro alla stagione fredda è certamente consigliato intraprendere dei comportamenti virtuosi mirati alla prevenzione.

  • Vaccinarsi contro i virus dell’influenza è vivamente consigliato.
  • Per coloro che non vogliono (per proprie scelte) o non possono vaccinarsi, esistono dei rimedi molto efficaci, appartenenti alle cosiddette terapie non convenzionali.
  • Oltre qualsiasi ragionevole dubbio, esistono numerosissimi (oramai) studi che comprovano l’efficacia delle terapie omeopatiche nel trattamento delle più comuni patologie invernali. Giusto per citarne uno dei molti, in questo studio puoi valutare che i risultati raggiunti sono stati identici a quelli delle terapie farmacologiche convenzionali.
  • Se hai dei bambini, forse potresti essere interessato/a a conoscere alcuni dei nomi dei prodotti cui ho fatto accenno poco sopra. O se semplicemente vuoi approfondire l’argomento,  contattami.
  • Se pensi di aver qualche altra idea su i costi che si celano dietro le malattie, aggiungila nei commenti o contattami compilando il form qui sotto.

 

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