FM2. La Cannabis Italiana.

Dall’inizio di quest’anno è finalmente disponibile la “cannabis di stato” o “cannabis italiana” denominata FM2 (contenente THC 5% – 8% e CBD 7,5% – 12%), prodotta a Firenze dall’Istituto Farmaceutico Militare.

Capiamo dov’è la novità

Dal 2013, le infiorescenze di Cannabis sono legalmente vendibili in farmacia per uso terapeutico, dietro presentazione di ricetta medica.
Sino all’inizio del 2017, tutta la Cannabis commercializzata legalmente in Italia (e in Europa) proveniva da coltivazioni Olandesi.

L’Olanda per motivazioni storiche e culturali ha una legislazione diversa. Aspetto che ha anche facilitato la possibilità di studi sulle capacità terapeutiche di questa pianta. Il solo fatto che si tratti di qualcosa di cui è possibile parlare “alla luce del sole” ha reso possibili diverse evoluzioni rispetto al resto del mondo (con la sola eccezione del Canada, ma questo è un discorso più ampio…)

Cosa prevede la legge olandese

In Olanda esiste una divisione fondamentale tra due gruppi di sostanze.

  • Categoria I : droghe pesanti (Eroina e Cocaina, in primis) che causano danni inaccettabili per la salute
  • Categoria II : sostanze definite meno rischiose per la salute, tra cui i derivati della Canapa (volutamente non definiti “droghe leggere”)

Questa distinzione si basa sui differenti livelli di dipendenza relativo alle diverse classi e sul calcolo del rischio per la salute indotto dall’uso delle diverse sostanze.

Chiarito questo, la cosiddetta “Politica della Tolleranza” olandese, non considera punibile l’uso di droghe, ma ne persegue e ne punisce il commercio, la vendita, la produzione e la detenzione, anche della Cannabis e suoi derivati, facendo salve le seguenti condizioni:

  • è tollerata la produzione fino a 5 piante per uso medico (DenHaag 2008)
  • è consentita la detenzione (max 5 g per uso personale e chiuso nella confezione)
  • è consuetudine il non procedere contro l’acquisto di massimo 5 g di cannabis nei coffee-shop, ai maggiorenni.

In pratica si ritiene che, quando un comportamento che violi la legge (un reato) non è tale da minare l’ordine pubblico, il Pubblico Ministero può decidere di non perseguirlo, secondo il concetto dell’opportunità presente nel Codice di Diritto Penale olandese.
N.B. Per la legislazione dei Paesi Bassi ognuno rimane responsabile delle proprie azioni anche sotto influenza di droghe: perciò è responsabile per i reati o danni compiuti.

Cosa è cambiato nel corso degli anni

Questo clima che potremmo, quanto meno, definire di “apertura” ha avuto dei risvolti anche per quel che concerne l’uso terapeutico della sostanza, tanto che dal 2001 il Ministero della Salute olandese ha istituito un apposito Ufficio per la Cannabis Medica (Bureau voor Medicinale Cannabis, BMC).

E dal Marzo del 2003, con l’entrata in vigore della legge che modificava ulteriormente l’Opium Act, i medici sono stati autorizzati a prescrivere Cannabis e derivati a fini terapeutici e le farmacie a poterla rivendere, opportunamente dosata e lavorata, ai pazienti in possesso della prescrizione del proprio medico (in Italia questo è avvenuto nel 2013, meglio tardi che mai).

In più è stata approvata una legge che autorizza l’esportazione e la vendita della Cannabis per fini terapeutici. E questo ha dato il via alla nascita di vere e proprie industrie per lo studio e la coltivazione di questa pianta. La più grande di queste aziende è la Bedrocan, che ha dato il suo nome alla varietà oggi commercializzata legalmente anche in Italia che contiene il titolo più alto di THC (22%).

Cosa è cambiato in Italia

Come accennato dal 2013, è stato legalizzato un approccio terapeutico nei confronti della cannabis e dei suoi derivati, con queste modalità:

  • qualsiasi medico può prescrivere a suoi pazienti, qualora lo ritenga utile a fini terapeutici, prodotti a base di Cannabis secondo i dettami della Legge 94/98 (Legge “Di Bella”)
  • qualsiasi farmacia, se rifornita della sostanza, può dispensare i prodotti a base di Cannabis, sotto forma e dose di medicamento, come indicato sulla prescrizione medica che le perviene dal paziente (NON può dispensare il barattolino tal quale!)

Lo Stato Italiano ha demandato all’ Istituto Farmaceutico Militare di Firenze, il compito di iniziare a coltivare e commercializzare, con procedure pressoché identiche alla produzione olandese, le piante di Cannabis “nostrane”.

Prodotta dallo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze questa infiorescenza è figlia dell’accordo di collaborazione tra il Ministro della salute e il Ministro della difesa firmato il 18 settembre 2014.

Per la prima volta abbiamo una Cannabis di produzione italiana di qualità farmaceutica che, rispettando standard rigorosi nel progetto di realizzazione, può vantare un range di sicurezza altissimo.
ATTENZIONE : Non è un prodotto fitoterapico, è un vero farmaco.

Che caratteristiche ha?

  1. Denominazione: FM sta per Farmaceutico Militare, il 2 si riferisce alla presenza di entrambi i due principali costituenti attivi della pianta, il THC e il CBD.
  2. Contenuto: quantitativamente è simile per composizione alla varietà Bediol (olandese). Il THC è stimato in percentuali tra il 5 e l’8% mentre il CBD tra il 7,5 ed il 12%.
  3. Aspetto: come descritto dallo stesso Ministero è

    “costituita da infiorescenze femminili non fecondate, essiccate e macinate con granulometria inferiore a 4 mm”

  4. Prezzo: rispetto alla produzione olandese c’è una leggera convenienza, come da tariffa nazionale (obbligo di legge e il cui ultimo aggiornamento risale al 1992) il prezzo è calcolato aggiungendo l’Iva e quindi raddoppiando il prezzo di acquisto e in questo caso corrisponde ad un importo finale per il paziente di 15 € al grammo.

Come può essere prescritta?

Le modalità di prescrizione per ottenere cannabis FM2 italiana dello stabilimento farmaceutico Militare di Firenze sono IDENTICHE a quelle della cannabis olandese, cambia solo il nome.

Il regime è, nella stragrande maggioranza dei casi, quello privatistico – ossia a pagamento per l’utilizzatore finale.

La ricetta può quindi essere redatta da qualsiasi medico, su normale ricettario in bianco. Non ci sono inoltre vincoli prescrittivi alla libertà del medico, che prescrive sempre secondo scienza e coscienza e in base alla già citata Legge 94/98.

Per qualsiasi informazione ufficiale, ci si può collegare al portale del Ministero della Salute, che riporta notizie utili anche per medici e farmacisti.

Se hai dei dubbi o semplicemente per chiedere ulteriori informazioni, puoi contattarmi compilando il form qui sotto.

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