Morso di Zecca (e morbo di Lyme). Come difendersi

Parecchi anni fa, ero in vacanza in Liguria e ricordo di un bimbo che aveva contratto la malattia di Lyme dopo il morso di una zecca. Ricordo vivesse in una casa con un piccolo giardino, non lontana dal mare (poi è guarito, non preoccupatevi;)).

Perché questo nome alla malattia? E’ presto detto, il “luogo di nascita” (il primo caso fu osservato lì, nel 1975) della malattia è Lyme, un comune di 2.099 abitanti degli Stati Uniti d’America, situato nella Contea di New London nello Stato del Connecticut.
Le zecche (specialmente del genere Ixodes, il più diffuso in ambiente alpino) sono il
principale vettore della malattia.

In Italia le regioni più interessante dal rischio sono il Friuli Venezia Giulia, la Liguria, il Veneto, l’Emilia Romagna, il Trentino Alto Adige (Provincia autonoma di Trento); più rare le diagnosi nel centro-sud.
In genere, comunque, un qualsiasi appartamento che abbia uno spazio all’aperto potrebbe rappresentare una “fonte” di zecche.

Il vettore della malattia

Come vedremo fra un po’, il responsabile della malattia è un batterio.
Ma, come detto, il vettore di essa è la zecca, un parassita che si nutre di sangue (ematofago).

Durante l’inverno, vive in uno stato di letargo, riparandosi sotto piante e pietre.
Con l’inizio della primavera abbandona lo stato di torpore e va alla ricerca degli ospiti… alla ricerca di un pasto (di sangue).

Per potersi alimentare, infatti, la zecca conficca il rostro presente nella sua testa nel tessuto sottocutaneo dell’ospite (uccelli e mammiferi), preferendo soprattutto pieghe o aree pelose. Il loro apparato succhiatore si posiziona sottopelle, lasciando esposta solamente la sacca che funge da serbatoio e che diventa tanto più grossa quanto maggiore è il tempo di infestazione dell’ospite (sia animale che uomo).

Una volta ancoratosi,  il parassita, inizia a succhiare il sangue e, tramite questo, introduce delle tossine nel sangue dell’ospite.

Cosa può provocare

La malattia di Lyme è un’infezione provocata da un batterio, la  Borrelia Burgdorferi, che si trova comunemente in animali come topi e roditori in genere, o anche cervi e abitanti dei boschi.
Alcuni tipi di zecche, possono infettarsi di questi batteri quando mordono un animale infetto, e poi trasmetterlo ad una persona che può così contrarre la malattia di Lyme.

Un aspetto particolare è che, in molti casi, non ci si accorge di essere stati morsi da una zecca perché la puntura è accompagnata da un anestetico che non fa percepire il dolore.
Una volta colpito l’ospite, il parassita si attacca ostinatamente alla pelle, da cui succhia il
sangue per giorni.

Clinicamente i primi sintomi della malattia sono intermittenti e mutevoli.

La malattia al principio si manifesta con una macchia rossa che si espande lentamente (colorazione a bersaglio).
Primi sintomi potrebbero essere: mal di testa, febbre, dolori diffusi, stanchezza e astenia.

Entro qualche settimana (che in qualche caso possono diventare mesi), si possono sviluppare disturbi neurologici caratterizzati da una serie di patologie anche serie, come artralgie migranti, mialgie, meningiti, miocardite e disturbi della conduzione atrio-ventricolare.
I sintomi sono fluttuanti, possono durare per mesi e cronicizzare.

La gravità delle manifestazioni

Il New York Times l’ha da poco identificata come «la malattia infettiva che negli Usa si diffonde più rapidamente dopo l’AIDS».
E’ stata anche ribattezzata come la «malattia invisibile», poiché in molti casi è difficile individuarla, soprattutto quando trascorre del tempo dal contatto iniziale con la zecca.
Spesso infatti si risale ad essa perché si vanno scartando tutta una serie di altre possibili cause patologiche e si decide di effettuare esami approfonditi e specifici.

Parallelamente,però, il propagarsi di questa malattia all’interno del nostro corpo – come accennato – può avere conseguenze molto serie, tra cui dolori articolari severi e diffusi, disturbi neurologici e cardiaci. Accompagnati, il più delle volte, da una invalidante mancanza di forze (astenia).

Come procedere

Se ci accorgiamo della presenza del parassita, per prima cosa,  si deve procedere alla sua rimozione.
Deve essere asportato, agganciandolo il più vicino possibile alla testa e poi disinfettando molto bene la sede colpita.

In caso di morso si deve immediatamente contattare un medico.
Molti sintomi della malattia di Lyme rispondono agli antibiotici, ma il tempo necessario per la risoluzione completa può andare molto oltre il periodo di trattamento, che quindi deve obbligatoriamente essere seguito dal medico.

La terapia della forma precoce è la più efficace.
Per diagnosticare la presenza del morbo è sufficiente uno specifico esame del sangue (ricercare anticorpi IgM/IgG anti-borrellia).

Attenzione alla rimozione

Quando si deve procedere,bisogna adottare particolare cautela nel rimuovere il parassita, affinché non si verifichi un distacco solamente parziale dell’animale (vd anche qui). 

Non cercare MAI di tirare o strappare la zecca dal corpo o dalle zampe, perché la testa rimarrebbe comunque conficcata nella pelle dell’ospite e continuerebbe ad essere fonte di infiammazione.
Quindi usare un prodotto specifico o cospargere il parassita con olio (abbondante) o etere.
La zecca morendo per asfissia, retrae il rostro e può essere estratta con facilità o addirittura, alcune volte, cadere spontaneamente.

Una volta asportate, non devono essere schiacciate, per evitare la diffusione degli agenti infettivi nell’ambiente, ma eventualmente distrutte bruciandole.

Come proteggersi

Naturalmente, il modo migliore per allontanare le zecche da ambienti domestici,
è prevenirne l’infestazione.
Quindi nel caso si abbiano animali domestici, utilizzare dei buoni prodotti antiparassitari (oltreché controllarne la presenza sotto il pelo); quando risiediamo in luoghi che abbiano uno spazio esterno, evitare di tenere zone con vegetazione alta non tagliata.

Se, però, ci si trova fuori, magari in giro per delle attività all’aria aperta, si devono tener presenti diverse strategie di prevenzione:

1. Se sei in procinto di fare una passeggiata nei prati e nei boschi, indossa pantaloni lunghi e inseriscili nelle calze, per evitare di lasciare zone di pelle esposta.
Indossa abiti colorati, in modo che le zecche siano facili da individuare.
E’ consigliabile proteggere anche le braccia con maglie a maniche lunghe per precauzione.

2. Aggiungere poche gocce di olio essenziale di eucalipto alla protezione solare (meglio ancora se uno schermo fisico con ossido di zinco), poiché le zecche ne odiano il profumo.

3. In alternativa, applicare un pò di olio di Neem sulla pelle. Oltre a rendere la pelle più liscia e fornire più difficoltà ai parassiti ad aggrapparsi, questo prodotto funziona come un insetticida naturale, respingendo molti tipi di insetti, tra cui le zecche.

4. Una volta rientrati in casa, controllatevi senza trascurare nemmeno i capelli, dato che le zecche sono particolarmente attratte dalle aree pelose.

5. Mettere i vestiti nell’essiccatore (se disponibile) per 10 minuti, al massimo calore, è sufficiente per uccidere qualsiasi piccolo animale che si fosse nascosto alla nostra vista.

6. Se avete animali domestici, controllate anche loro con regolarità. E’ buona norma usare dei prodotti repellenti specifici, per evitare infestazioni sull’animale.

In conclusione

  • Il morso di una zecca può essere più pericoloso di quanto sembri.
  • Le stagioni calde sono normalmente a maggior rischio.
    Sia per il tempo che noi ed i nostri animali domestici trascorriamo all’esterno, sia perché le zecche prediligono i climi temperati e le zone a maggiore umidità
  • Si calcola che, abitualmente, sono necessarie da 24 a 48 ore perché una zecca possa
    infettare qualcuno
  • La miglior cura è la prevenzione.
    Ma una scoperta precoce del morso è egualmente risolutiva.

Se hai dubbi, rivolgiti al medico o al tuo farmacista di fiducia.

 

 

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