Alghe marine, un’alternativa alla Metformina.

Le alghe commestibili, una fonte di cibo facilmente disponibile, sono state consumate dalle comunità costiere sin dalla notte dei tempi, specialmente in Asia.
Oggi il loro utilizzo in cucina, anche alle nostre latitudini, è ancora più diffuso.
Le alghe sono una ricca fonte di fibre alimentari, minerali e proteine e i loro estratti organici sono noti per contenere diversi polisaccaridi biologicamente attivi con numerosi benefici per la salute.

Quali benefici:

  • I polisaccaridi non possono essere completamente digeriti dal sistema digestivo umano e rappresentano una fonte di fibre alimentari, prebiotici e altri ingredienti funzionali.
  • Le fibre solubili possono rallentare la digestione e l’assorbimento dei nutrienti aumentando la viscosità, riducendo così i livelli di zucchero nel sangue e il colesterolo.

Che effetti producono?

Coerentemente con queste osservazioni, viene dedotto dagli studiosi che il consumo di fibre di alghe è associato a una riduzione significativa delle malattie croniche, come il diabete, l’obesità e l’ipertensione.

Recenti studi hanno riportato che il fucoidan, un polisaccaride solfatato presente in molte specie di alghe brune e alghe marine, ha numerose attività biologiche e farmacologiche,
tra cui: effetti anti-proliferativi,
”       anti-infiammatori
”       antivirali.

Come spiegare questi effetti?

Gli estratti di alghe sono considerati una buona fonte di inibitori dell’enzima digestivo. In particolare, contengono composti polifenolici, che sono noti inibitori di α-glucosidasi.
L’enzima α-glucosidasi, insieme all’α-amilasi, è un enzima chiave nella disgregazione e nell’assorbimento dell’amido.

L’αglicosidasi (o maltasi) è deputato all’idrolisi del maltosio, un disaccaride composto da due molecole di glucosio. Questo processo di demolizione avviene nella prima parte dell’intestino tenue, detta duodeno.

L’αamilasi, secreta invece dal pancreas e dalle ghiandole salivari, catalizza la scissione di amido, glicogeno e varie maltodestrine, in oligosaccaridi più corti, come maltosio e glucosio.

È stato riportato che l’inibizione dell’α-amilasi e dell’α-glucosidasi può ridurre significativamente l’aumento del livello di glucosio nel sangue, dopo un pasto a base di carboidrati, ritardando l’assorbimento del glucosio. Nei pazienti con diabete di tipo 2, questo approccio si dimostra più efficace del controllo della secrezione di insulina, dal momento che è economico, conveniente e virtualmente impedisce reazioni avverse al farmaco.

Il pre-diabete e l’uso di alghe

Il pre-diabete è una condizione spesso sottovalutata sulla quale è fondamentale riuscire ad intervenire il prima possibile. Esso si pone in una posizione intermedia fra il diabete di tipo 2 e lo stato di normalità.
È diabete ogni condizione caratterizzata da valori di glicemia, misurata a digiuno nel plasma venoso, eguale o superiore a 126 mg/dl o da valori di glicemia, 2 ore dopo un carico di glucosio di 75 g, eguale o superiore a 200 mg/dl.
Poiché si ritengono normali i valori di glicemia al di sotto di 100 mg/dl, è implicito che il pre-diabete copre quella fascia di valori glicemici rilevati a digiuno compresi fra 100 e 125 mg/dl.

Lo studio italiano

Uno studio tutto italiano, pubblicato sulla rivista Phytotherapy Research, ha dimostrato il ruolo del preparato nutraceutico originato dalle alghe marine Ascophyllum Nodosumnel ridurre i livelli di glucosio e infiammatori nel sangue. La ricerca è stata condotta su 65 partecipanti da ricercatori dell’Università di Pavia e dell’Università di Bologna.

Sono state analizzate persone non ancora colpite da diabete che presentavano però livelli alti di glicemia compresi tra i 100 e 125 mg/dl.
Spesso e volentieri in questa condizione il medico di medicina generale si limita a consigliare all’assistito un semplice cambio della dieta e un po’ di attività fisica. Sono due ottimi consigli ma, per evitare un peggioramento dello stato di salute, non sempre basta un semplice intervento sullo stile di vita.

Lo studio ha analizzato un gruppo di persone che ha assunto questo nutraceutico per tre volte al giorno (prima dei pasti). A tre e sei mesi di distanza sono stati svolti controlli sul sangue che hanno attestato come il livello di glicemia tornava al di sotto della soglia limite dei 100 mg/dl.

L’importanza di questi studi

Il diabete è un grave problema di salute pubblica.  Oltre ad essere potenzialmente letale, presenta costi sociali importanti e in crescita in quasi tutti i Paesi occidentali.
Solo in Italia ogni anno determina oltre 50mila ricoveri ospedalieri a cui vanno aggiunte le spese, per il servizio sanitario nazionale, legate alle terapie e l’assistenza dei pazienti cronici.

Riuscire ad intervenire efficacemente e il prima possibile sul pre-diabete vuol dire contenere il proliferare di nuovi casi, migliorando la salute pubblica e riducendo anche le spese per l’intera collettività.

In conclusione

Questo stesso integratore nutraceutico (in associazione Fucus Vesiculosus e Cromo Picolinato), nei casi in cui serva ed il medico lo ritenga utile, può facilmente essere composto galenicamente anche in farmacie sul territorio nazionale che dispongano di un laboratorio attrezzato. Con grande facilità e costi bassi.

Chi ha una glicemia a digiuno sopra i 100 mg/dl potrebbe considerare di rivolgersi al proprio medico, che visti i risultati di questa ricerca, oltre a dieta e attività fisica ed esclusi i casi di diabete, avrà la possibilità di indicare l’utilizzo di questo composto nutraceutico.

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