Cosa fare se il tuo cane (o gatto) è depresso?

Anche i nostri amici animali, cani o gatti che siano, possono aver bisogno di un antidepressivo.
Segni quali letargia, depressione, diarrea o perdita di appetito, potrebbero indicare un problema di fondo su cui vale la pena indagare.

Come riconoscere la depressione nei cani

Questi sono alcuni dei segni che possono indurre a valutare eventuali forme di depressione del cane:

  • Estraneità: il cane potrebbe avere scarso entusiasmo per l’esercizio o i giochi o per partecipare alle cose che normalmente gli piacciono, manifestando un’attitudine alla solitudine.
  • Letargia: potrebbe dormire più del solito.
  • Perdita di appetito: può perdere interesse per il cibo o potrebbero esserci altri cambiamenti nei modelli alimentari.
  • Incapacità di ambientamento: il cane può apparire irrequieto, non dormire bene o profondamente o avere frequenti risvegli nel sonno
  • Cambiamenti di comportamento: gli stessi stati d’animo che possono presentarsi come un’apparente depressione del cane possono presentarsi come altri problemi a seconda della personalità del cane.
    Questi possono includere masticazione irregolare, tentativi di fuga, maggiore reattività, perdita dell’addestramento (soprattutto ai bisogni corporali) e persino aggressività.

Quale rimedio

Ovviamente anche in base alle propensioni terapeutiche del padrone, per questi disturbi esistono alternative sia naturali che farmacologiche.

Tra i vari farmaci studiati in letteratura, un posto di rilievo nella pratica clinica lo occupa la fluoxetina. Questo farmaco, appartenente alla classe degli Ssri è stato il primo ad essere approvato per uso medico nel 1986 negli Usa.

Se nell’uomo viene utilizzata per il trattamento di varie forme di ansia e depressione, nei cani, oltre che per questo, viene impiegata anche per trattare comportamenti compulsivi aggressivi.

Cosa è la Fluoxetina

La fluoxetina, nome generico del farmaco capostipite, il famosissimo Prozac, appartiene alla classe di farmaci chiamati inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) che vengono utilizzati nelle persone per trattare una vasta gamma di disturbi d’ansia.

Negli ultimi anni è stato utilizzato sempre di più sugli animali da compagnia per alleviare la loro ansia e diminuire i loro comportamenti distruttivi legati all’ansia.
Questo cosiddetto “psicotropo dolce”, può cambiare l’azione cerebrale del cane manipolando i suoi neurotrasmettitori in un modo particolare.

Come funziona?

Come spiega il professor Nicholas Dodman di Tufts, la fluoxetina ritarda la ricaptazione della serotonina da parte del corpo.
La serotonina è un neurotrasmettitore che il nostro organismo produce per stabilizzare l’umore e contribuire a sensazioni di benessere e felicità.
Quindi più a lungo questa resta in circolo dopo il suo rilascio, tanto più a lungo perdura la sensazione di benessere.

In altre parole, la fluoxetina, ha un effetto potenziante sulla serotonina.
Questo processo può quindi aiutare a combattere le cose che disturbano, oltre che l’uomo anche gli animali domestici, come ansia e depressione.

Impiego nei disturbi comportamentali di cani e gatti

Un esempio è lo studio di Pryor e Bain (2001) : dopo attenta valutazione veterinaria, sono stati trattati con successo alcuni cani con dosi di fluoxetina cloridrato che variavano da 1 a 2 mg/kg per un periodo di 42 giorni.
Al termine dello studio, i “pazienti” avevano una gravità di disturbi comportamentali molto minore senza tuttavia diminuire il numero e la durata degli stessi.
Per ottimizzare i risultati, sarebbe necessario anche un miglioramento delle condizioni ambientali dove vive il cane.

La stessa terapia, può essere utilizzata anche nei gatti (di norma la dose è dimezzata: 0,5 mg/kg), sia per trattare disturbi compulsivi, sia per ridurre la minzione incontrollata. Sono stati presi in considerazione gatti che marcavano il territorio almeno 3 volte a settimana in zone non abituali.
Il trattamento ha ridotto il numero di episodi da 8,6 a 1,7 nelle prime 2 settimane, fino ad arrivare a 0,4 dopo 8 settimane di trattamento.

Gli effetti collaterali più frequenti in ambito veterinario sono la diminuzione dell’appetito e una modesta letargia. Nei gatti, in particolare la riduzione dell’appetito ha interessato 4 gatti sui 9 trattati nello studio di cui sopra.

Come viene somministrato

Il farmaco, viene normalmente preparato in farmacia su prescrizione del veterinario, ottimizzata al peso ed alle caratteristiche dell’animale.

Tra le varie forme di assunzione, oltre alle capsule, creme transdermiche, paste o soluzioni, possono trovare impiego anche le gocce.
Esiste inoltre la possibilità di prepararlo il capsule appetibili come in crocchette masticabili. Possono anche essere scelta aromi diversi in dipende dalla specie e dalle preferenze dell’animale da trattare.

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