Sildenafil per la cura degli acufeni.

ll Sildenafil citrato, noto ai più grazie al suo nome commerciale VIAGRA,
è un principio attivo in grado di stimolare il rilascio di ossido nitrico (NO),
un potente mediatore biochimico che favorisce la permeabilità dei vasi sanguigni
e il rilassamento della muscolatura liscia.

L’utilizzo nell’orecchio

Il sildenafil è un inibitore dell’enzima fosfodiesterasi (PDE5i).
Nell’uso per cui è stato autorizzato, agisce aumentando il flusso del sangue al pene
in seguito a stimolazione sessuale, promuovendo così l’erezione.
Inoltre rilassa i vasi sanguigni a livello polmonare, favorendo così il flusso del sangue in caso di ipertensione polmonare.

Grazie all’azione vasodilatatrice, il Sildenafil può essere utilizzato nel trattamento di alcune patologie dell’orecchio correlate ad alterazioni del flusso sanguigno, tra cui la malattia di Meniere, una sindrome caratterizzata da un accumulo di endolinfa nell’orecchio interno che provoca vertigini, nausea, vomito, acufene e ipoacusia fluttuante.

In uno studio americano

L’acufene indotto da esplosioni, insieme alla compromissione uditiva associata e alla lesione cerebrale traumatica, è una preoccupazione primaria per i membri del servizio militare.
Per cercare un trattamento, sono stati studiati gli effetti terapeutici del sildenafil,
un inibitore della fosfodiesterasi-5, dati i suoi effetti vasodilatatori e le prove che suggeriscono i suoi effetti benefici sulla perdita dell’udito indotta dal rumore e dalle esplosioni in genere.

I nostri risultati hanno mostrato che il sildenafil non previene efficacemente l’insorgenza dell’acufene acuto e la compromissione dell’udito. Invece, il sildenafil ha soppresso significativamente l’acufene ad alta frequenza da 3 a 6 settimane dopo l’esposizione all’esplosione e ha ridotto la compromissione dell’udito durante la prima settimana dopo l’esposizione all’esplosione, suggerendo una possibile mitigazione della lesione cerebrale traumatica e la soppressione di percetti simili all’iperacusia.

Nel riassunto dei risultati, il sildenafil ha mostrato un effetto terapeutico sull’acufene indotto dall’esplosione e sulla compromissione audiologica in modo dipendente dal tempo.

Possibili effetti secondari

Nel suo uso canonico per contrastare la disfunzione erettile, il sildenafil è considerato avere un profilo di tollerabilità accettabile; tuttavia, i pazienti con malattie cardiovascolari da moderate a gravi o quelli che assumono terapia con nitrati sono ad aumentato rischio di effetti avversi cardiovascolari potenzialmente gravi con la terapia con sildenafil.
Inoltre, i pazienti che assumono farmaci che inibiscono l’isoenzima del citocromo P450 3A4, che metabolizza il sildenafil, possono manifestare un aumento delle concentrazioni del farmaco e una possibile tossicità da dosi normali di sildenafil.

Studi contrastanti

In diversi studi, dall’introduzione del Viagra nel 1997, diversi casi clinici hanno collegato l’utilizzo orale di Viagra a un’improvvisa perdita dell’udito neurosensoriale.

Tuttavia, questi studi non sono ben controllati per fattori confondenti, come l’età e la perdita dell’udito indotta dal rumore e nessuno di questi rapporti si basa su studi prospettici in doppio cieco. Inoltre, anche gli studi in vivo, sugli animali, riportano dati contraddittori.

Ad esempio, uno studio (2008) ha riportato la perdita dell’udito nei ratti dopo l’esposizione a lungo termine e ad alte dosi al citrato di sildenafil. L’altro studio (2012) ha mostrato che il vardenafil, un’altra formulazione di PDE5i, è protettivo contro la perdita dell’udito indotta dal rumore nei topi e nei ratti. È controverso se dosi clinicamente rilevanti di sildenafil citrato causino perdita dell’udito in soggetti normali (animali o umani).

Una possibilità è che la PDE5i possa esacerbare la suscettibilità legata all’età alla perdita dell’udito negli adulti. Lo studio in esame, non ha fornito alcuna indicazione che il Viagra possa avere un impatto negativo sull’udito e sottolinea la necessità di rivisitare la questione dell’ototossicità correlata al Viagra negli esseri umani.

Menière: studi più recenti

Gli ultimi studi, concordano nell’attribuire un ruolo terapeuticamente importante, degli inibitori della 5-fosfodiesterasi, in alcune patologie auricolari.

La malattia di Meniere colpisce il senso dell’equilibrio di una persona.
Un attacco può durare da 20 minuti a 2 ore o più. I sintomi includono vertigini rotazionali, perdita dell’udito, acufene e una sensazione di pienezza nell’orecchio colpito e possono essere associati a nausea e vomito. Un’ipotesi è che la malattia di Meniere sia causata dall’eccessivo accumulo di liquidi nei tubi dell’equilibrio all’interno dell’orecchio interno.

[2008] Il sildenafil può alleviare i sintomi grazie alla sua attività vasodilatatrice, infatti ha suscitato un aumento significativo del diametro dell’arteria vertebrale, e del volume del flusso di sangue passante.

[2017] I dati indicano ruoli importanti per la fosfodiesterasi (PDE) 3, 4, 5 e relativi pool cAMP e cGMP nella regolazione dell’omeostasi del fluido dell’orecchio interno. Pertanto, la disfunzione di questi enzimi potrebbe contribuire a patologie dell’orecchio interno.

Quale possibilità

Gli autori di un articolo specialistico americano forniscono una formulazione per gocce auricolari a base di Sildenafil allo 0,2%, che riferiscono di aver utilizzato con successo per circa un anno per aumentare il flusso sanguigno in pazienti con una storia di ipovascolarizzazione dovuta a ipertensione, arteriosclerosi e altri stati patologici.

La preparazione richiede una prescrizione specialistica, non ripetibile, valida 30 giorni per una sola preparazione, con i formalismi della L.94/98.

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