La terapia galenica nelle ragadi anali

La ragade anale è una piccola lacerazione o fissurazione della mucosa (tessuto sottile ed umido) che riveste l’ano.
Le ragadi sono provocate soprattutto dall’espulsione di feci dure e voluminose. Causano dolore e sanguinamento in seguito al movimento dello sfintere anale esterno (anello muscolare che si trova alla fine dell’ano) che si contrae involontariamente.

Le ragadi anali sono molto comuni nei bambini piccoli, ma possono colpire persone di qualsiasi età.

Cause

Le ragadi anali sono causate soprattutto da:

  • passaggio attraverso lo sfintere anale di feci dure e voluminose
    stitichezza e eccessivo sforzo durante l’evacuazione
  • diarrea cronica
  • infiammazione dell’area anorettale, causata dal morbo di Crohn o da un’altra malattia infiammatoria intestinale
  • parto
  • tipi diversi di malattie (infettive e non)
  • eventi traumatici

La maggior parte delle ragadi anali migliora con semplici trattamenti, come l’aumento di di fibre nell’alimentazione o lavaggi locali. Alcune persone con le ragadi anali possono aver bisogno di farmaci o, occasionalmente, di un intervento chirurgico.

Peggioramento estivo

Nel periodo estivo le problematiche anali vanno spesso incontro a un peggioramento,
sia per quanto riguarda la presenza del fastidio e/o dolore fisico, sia per la sua intensità.

In estate, i vasi che irrorano di sangue i cuscinetti emorroidari si vanno a dilatare a causa del caldo, provocando maggiore gonfiore, oltre che una maggiore probabilità di infiammazione, dolore e successiva fissurazione.

Parliamo quindi della causa diretta, alla quale, però, si vanno a sommare altre possibili cause, capaci di peggiorare ulteriormente il problema: in estate, specialmente in vacanza, si vanno a modificare quelle che sono le proprie abitudini e lo stile di vita, soprattutto la regolarità alimentare e, indirettamente, quella intestinale (modificando il microbiota).

Nel periodo estivo, infatti, vi è una maggior incidenza di stitichezza, ma anche di episodi di diarrea, che sono comunque nocivi per l’equilibrio fisico.

Soluzioni

Le ragadi anali sono fessure dermo-ipodermiche solitamente localizzate alla commissura posteriore dell’ano che secondo la teoria eziologica più accreditata si generano per un’eccessiva tensione dello sfintere anale interno che determina un’ischemia anodermica locale.

Il medico può raccomandare:

  • applicazione esterna di unguenti a base di nitroglicerina a basse dosi, essi agiscono sulle fibre muscolari dello sfintere determinandone il rilassamento e aiutando ad aumentare il flusso sanguigno nella fissurazione della ragade per promuoverne la guarigione. La nitroglicerina, generalmente, è considerata il trattamento medico di scelta quando falliscono altre misure conservative. Gli effetti indesiderati (effetti collaterali) possono includere mal di testa, anche grave
  • applicazione locale di creme anestetiche, come la lidocaina cloridrato (Xilocaina), utili per alleviare il dolore

Sappiamo che il nitrossido (NO) è il principale mediatore (rilasciato dai neuroni enterici intramurali) che agisce in senso inibitorio sul tono dello sfintere. Il rilassamento è mediato anche da recettori β-adrenergici e muscarinici. La stimolazione dei recettori α 1-adrenergici determina, invece, la contrazione che viene sostenuta dall’influsso di ioni Ca2+ nelle fibrocellule muscolari, attraverso canali di tipo L.

L’approccio terapeutico di prima scelta è la sfinterectomia chimica cioè
agire farmacologicamente per allentare la tensione dello sfintere interno.
In quest’ottica sono stati testati diversi principi attivi sotto forma di preparazioni topiche:
i primi, incoraggianti risultati sono stati ottenuti con i liberatori di NO (come la nitroglicerina) e successivamente con i calcio-antagonisti (diltiazem e nifedipina).

Ecco due prescrizioni proctologiche (ricetta medica ripetibile) di uso molto frequente:

Nitroglicerina 0,2% pomata/unguento

Può essere preparata in unguento o crema o gel, aseconda delle necessità di assorbimento
(fatta con vaselina diventa un unguento untuoso, ma a lento rilascio; fatta con un gel, è ceduta molto più velocemente; una emulsione può bilanciare la cessione con alcuni accorgimenti).

Viene preparata partendo dalla materia prima pura (nitroglicerina adsorbita su lattosio o nitroglicerina in soluzione oleosa al 5%), da cui si lavora un unguento (solitamente a base di vaselina e lanolina o comunque in base alle indicazioni fornite dal medico sulla ricetta) tramite una apposita macchina che consente di ottenere un’eccellente miscelazione e di racchiudere la pomata in un adatto contenitore che ne permette un’agevole estrazione, evitando prelievi eccessivi e contaminando il farmaco con le dita.

Posologia e modalità di somministrazione: nelle ragadi anali applicare mattina e sera una piccola quantità nell’area peri-anale dopo accurata detersione con un sapone delicato.

Avvertenze: nel caso della prescrizione di un gel, va considerato che l’acqua porta a decomposizione della nitroglicerina con conseguente aumento dell’assorbimento sistemico e aumento di effetti collaterali.

Data limite di utilizzo: in base  alla sua composizione e consistenza può variare;
va conservata in frigorifero e, in linea generale, ha una durata massima di 2 mesi.

 

Diltiazem 2% crema

Posologia e modalità di somministrazione: nelle ragadi anali applicare 2-3 volte al giorno una piccola quantità di gel nell’area peri-anale dopo accurata detersione con un sapone delicato. Riapplicare la preparazione a ogni evacuazione.

Data limite di utilizzazione: 30 giorni.

Note: la terapia va protratta per almeno 2 mesi e rappresenta una seconda linea in caso di fallimento della nitroglicerina e della nifedipina. Si può preparare anche in un gel base d’idrossietilcellulosa.

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