Condilomi, cosa fare

COSA è UNA VERRUCA DOBBIAMO TEMERLA?

Tanti di noi hanno o hanno avuto una verruca in qualche parte del corpo.

Le verruche sono una formazione cutanea indotta dal virus del papilloma umano (altrimenti noto con l’acronimo anglofono HPV che sta per Human Papilloma Virus). Possono essere piuttosto fastidiose, ma per la maggior parte sono inoffensive e scompaiono da sole, senza alcun trattamento.

Più frequenti tra i bambini che tra gli adulti, le verruche di solito non sono dolorose, a meno che si trovino sulle piante dei piedi o in un’altra parte del corpo sottoposta a urti e contatti continui.

Come si contraggono

Il contagio avviene per contatto superficiale (il virus quindi rimane confinato nella pelle e non è presente nel sangue) solitamente in luoghi molto frequentati come docce, palestre e piscine, dove il clima caldo e umido favorisce la sopravvivenza del virus in forma attiva. Mancando queste condizioni ambientali il virus non sopravvive a lungo al di fuori degli strati cutanei.

Sia i bambini, come gli adulti, possono essere contagiati dall’HPV (e quindi dalle verruche) se toccano qualcosa che è stato prima usato da qualcuno affetto da verruche, come gli asciugamani o superfici infette: i bambini che di solito si mangiucchiano le unghie o le pellicine tendono a essere colpiti dalle verruche più spesso rispetto ai loro coetanei che non hanno quest’abitudine, perché espongono aree di pelle meno protette e creano zone aperte alla penetrazione del virus che provoca la verruca.

Cosa cambia nel caso di condilomi

Intanto, per capirci, quando la verruca si localizza a livello genitale, prende il nome di Condiloma. Sempre causati dall’HPV (di cui esistono 60 sottotipi diversi), sono altamente contagiosi anche se spesso sono asintomatici. Cioè non ci si accorge di averne e si aumenta la possibilità di contagiarli. Per completezza, se il virus responsabile della verruca genitale è del sottotipo 16 o 18, dopo una decina di anni, potrebbe evolvere -nelle donne- in una forma maligna, un cancro al collo dell’utero.

Come si curano

Considerata la localizzazione, rimedi quali la crioterapia (uso del freddo intenso) o la laser- terapia (consiste nella bruciatura della verruca tramite laser) potrebbero risultare aggressivi per alcuni tipi di pelle, in più non sono esenti da recidive.
Questo perché, trattandosi di una patologia virale, l’intervento riesce ad eliminare l’espressione cutanea della malattia, ma non è in grado di eradicare completamente il virus dall’organismo.

Per questi motivi, è possibile accompagnare questo tipo di interventi con una terapia topica a base di creme medicinali. Qualora poi non si preferisse scegliere solo quest’ultima come terapia di prima scelta.
Tra le alternative, ho trovato presente in diversi studi scientifici, l’impiego di prodotti per uso locale a base di podofillina.

Podophyllum pleianthum

Estratta dal Podophyllum hexandrum  della famiglia Berberidaceae è una pianta medicinale in via di estinzione.

Il rizoma (radice) di questa pianta, contiene diversi lignani che possiedono attività antitumorale.
La Podofillotossina è il prodotto naturale citotossico più attivo. Viene usato come composto di partenza per la sintesi di etoposide e teniposide di farmaci antitumorali. Oltre a questo, mostra anche le attività antivirali interferendo con alcuni processi virali critici.

Controindicazioni e precauzioni d’uso

Il farmaco, come si è intuito, è estremamente attivo sui tessuti e va usato con cautela.

La resina non deve essere applicata su cute sana e si deve evitare il trattamento di aree estese con quantità eccessive e per periodi prolungati. La podofillina è controindicata nel trattamento delle verruche sanguinanti e friabili e su quelle che hanno subìto di recente un prelievo bioptico, per un aumento del rischio di assorbimento nel resto del corpo. La resina non deve essere applicata su verruche cervicali o uretrali.
Poiché la resina macchia la cute non deve essere usata su verruche del viso.

Data la potenziale tossicità, la superficie massima che si può trattare è di 25 cm2.
La podofillina non deve essere utilizzata in gravidanza (è teratogena), durante l’allattamento e nei neonati.

In tutte le circostanze è, quindi, importante applicare con cautela il farmaco solo sulle zone interessate, senza coinvolgere la pelle sana. Per questo l’applicazione di questo farmaco avviene sotto stretto controllo medico.

Dove reperirla

In commercio, in Italia, esiste solamente una soluzione allo 0,5% (Condyline).

E’ possibile avere formulazioni in crema a qualsiasi concentrazione preparabili in farmacie con un laboratorio specializzato, dietro presentazione di ricetta medica.
Vale la pena esplicitare che il medico può scegliere la concentrazione più indicata a suo parere ed chiedere che il farmacista la incorpori nel veicolo più adatto, spesso in funzione della localizzazione dei condilomi.

Se necessiti di ulteriori informazioni, puoi contattarmi compilando il form qui sotto.

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