Dimagrimento e ormone del letargo
Penso sia capitato un po’ a tutti quella strana sensazione che ci fa avvertire una volta freddo ed una volta caldo anche se ci troviamo nella medesima situazione di clima e temperatura.
Ti stai chiedendo se sono impazzito? Non ancora e provo a spiegarmi meglio.
Se la temperatura esterna è, ad esempio appena al di sotto dei 20°C, in Aprile avvertiamo caldo e ci vestiamo leggeri mentre in Ottobre sentiamo freddo e iniziamo ad indossare il giubbotto.
Il perché di questa differenza può essere spiegato dalla presenza o meno dell’ADIPONECTINA.
Cosa è?
E’ una proteina, sintetizzata dalle cellule del tessuto adiposo, che con la sua azione influenza la funzionalità e la consistenza strutturale di altri tessuti.
E’ un ormone stagionale il cui andamento è correlato con la temperatura esterna e le ore di luce: si attiva in primavera, raggiunge il picco di produzione in estate, diminuisce in autunno e raggiunge i livelli minimi in inverno.
I biologi evoluzionisti l’hanno denominata anche “ormone del cacciatore”. Trova così spiegazione il fatto che si attivi in primavera, per permettere la rimozione del grasso accumulato per affrontare l’ inverno e rendere l’uomo più agile per la caccia estiva. In autunno e inverno al contrario diminuisce per favorire l’accumulo delle scorte di grasso.
E’ come se anche nell’uomo esistesse la fase di letargo, nei mesi più freddi.
L’adiponectina viene secreta dalle cellule adipose quando la quantità di grasso presente negli adipociti incomincia a scendere. Poiché induce ulteriore consumo di grassi, stimola ulteriore secrezione di se stessa, ovvero si comporta come un forte acceleratore di dimagrimento a cascata!
Cosa avviene nell’organismo
Questa molecola, il cui nome significa letteralmente “assassina di grassi” , in effetti induce un forte effetto BRUCIA GRASSI (lipolitico): sia del grasso circolante che dei grassi di deposito.
La sua azione si interfaccia con quella di un altro ormone, la Leptina, che è deputata al controllo “dinamico” delle nostre riserve, ossia ovvero la molecola che dice al cervello se stiamo mangiando abbastanza o meno.
Nell’ipotalamo (il nostro centro cerebrale deputato alle regolazioni automatiche di idratazione, pressione, temperatura, grasso) l’adiponectina dice:
“sta succedendo qualcosa che mi stimola a far diminuire le scorte di grasso.
Posso continuare ?”
A quel punto i casi sono due:
- se c’è poca leptina (scarso nutrimento recente) la risposta è negativa. L’ipotalamo dice: no, non puoi andare avanti a bruciare grassi perché siamo in emergenza alimentare.
- se c’è tanta leptina, invece, l’ipotalamo dice: ok, puoi continuare a innescare il consumo di grassi, perché i rifornimenti sono abbondanti.
Altri effetti sul nostro corpo
- Migliora la sensibilità all’insulina ottimizzando la gestione del glucosio, inibendo anche la produzione di glucosio epatico.
- Agisce sulle cellule adipose e muscolari inducendo una accelerazione al metabolismo.
- E’ una specie di termogenico naturale : grazie alla maggiore trascrizione delle “proteine disaccoppianti” (UCP) stimola il corpo a “sprecare” maggiori quantità di energia sotto forma di calore, ecco spiegato perché sentiamo caldo…
Questi aspetti la rendono potenzialmente molto interessante. A livello terapeutico potrebbe costituire un metodo farmacologico alternativo per il trattamento della sindrome metabolica e del diabete di tipo 2.
Come è possibile regolare la quantità di Adiponectina
Oggi è possibile provare ad enfatizzare la secrezione e l’attività dell’Adiponectina, sfruttando le tempistiche fisiologiche del nostro organismo, potenziandole sfruttando l’attività di alcune piante (fitoterapia).
Per ottenere i migliori risultati si combinano alcuni attivi vegetali:
- Berberis aristata – ipolipemizzante, ipocolesterolemizzante, ipoglicemizzante.
Da un punto di vista della sicurezza sull’uomo, la berberina mostra un elevato profilo di sicurezza: non è epatotossica, anzi ha una funzione anti-steatosica e anti-infiammatoria.
Tra i possibili “effetti collaterali” della berberina ricordiamo: bruciori di stomaco (la berberina è una spezia), stipsi (la berberina è un anti-diarroico), flautolenza e meteorismo (effetto acarbose-like). - Lagerstroemia speciosa – contribuisce a ridurre la glicemia e inibisce la differenziazione degli adipociti.Essendo consapevoli che le fluttuazioni dei livelli di zucchero nel sangue stimolano la fame e il desiderio di cibo (specie di dolci), regolando i livelli glicemici si può ipotizzare un miglior controllo dell’alimentazione, che risulterà utile anche per promuovere la perdita di peso.
- Curcuma longa – antiossidante e antinfiammatoria. La curcuma longa è in grado di ridurre i meccanismi infiammatori nell’organismo.
E’ coinvolta nell’attivazione degli enzimi epatici associati alla glicolisi (utilizzo del glucosio) alla glicogenosintesi (stoccaggio del glucosio in forma di glicogeno) e al metabolismo lipidico: aumenta l’adiponectina; riduce la gluconeogenesi epatica e l’iperglicemia indotte dall’infiammazione aumentando così l’utilizzo di glucosio a livello cellulare;
stimola la secrezione di insulina, migliorando la funzionalità delle cellule Beta-pancreatiche.
In conclusione
Data la conoscenza di questi nuovi elementi:
- è più facile spiegare il fatto che, anche mangiando le stesse calorie e mantenendo lo stesso stile alimentare tutto l’anno, da aprile a settembre è più semplice dimagrire (o ingrassare meno…) e da ottobre a marzo ingrassare con più facilità (o dimagrire meno).
- capire che il momento migliore per avere un fisico perfetto è (ahinoi…) tra settembre e novembre. In linea teorica mettersi a dieta ad aprile, consentirebbe con i giusti tempi, di essere in forma a fine estate, sfruttando in pieno l’effetto termogenico dell’adiponectina, che rende la dieta estremamente più sostenibile.
- provare a sfruttare gli effetti dell’adiponectina sul nostro metabolismo e studiare il modo di controllarla per finalità terapeutiche, di malattie oggi croniche e di difficile controllo.
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