Cannabinoidi: una nuova speranza per la terapia dell’Alzheimer

La malattia di Alzheimer è una delle forme più comuni di demenza che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Negli ultimi anni, ci sono stati numerosi studi sull’uso dei fitocannabinoidi come possibile trattamento per questa malattia debilitante.

Nella malattia di Alzheimer (AD) non è coinvolto solo il potenziale cognitivo, ma sono
presenti anche sintomi neuro-psichiatrici, quali agitazione, prevalente nel sesso
maschile, e depressione, più frequente nelle donne che spesso finiscono per dominare il
quadro clinico contribuendo in massima parte alla sofferenza del paziente ed amplificando
il carico assistenziale sopportato dai suoi caregiver.

I cannabinoidi

I fitocannabinoidi sono composti naturali presenti nella cannabis che agiscono come agonisti dei recettori CB1 e CB2 del sistema endocannabinoide. Questi recettori sono presenti in diversi tessuti del corpo, tra cui il cervello, e sono coinvolti in diverse funzioni, tra cui la memoria e l’apprendimento.

Un pò di studi in letteratura

Uno studio del 2018 ha dimostrato che l’uso di cannabidiolo (CBD), un fitocannabinoide non psicoattivo presente nella cannabis, ha ridotto i livelli di beta-amiloide, una proteina associata alla malattia di Alzheimer, nel cervello di topi con la malattia. Inoltre, gli stessi ricercatori hanno scoperto che il CBD ha migliorato la funzione mitocondriale e l’infiammazione nel cervello dei topi.

Un altro studio del 2019 ha esaminato l’effetto del THC, il principale fitocannabinoide psicoattivo presente nella cannabis, sui topi con la malattia di Alzheimer.
I ricercatori hanno scoperto che il THC ha migliorato la memoria e la capacità di apprendimento nei topi, e ha anche ridotto i livelli di infiammazione nel cervello.

Ci sono anche evidenze che i fitocannabinoidi possono aiutare a prevenire la malattia di Alzheimer. Uno studio del 2017 ha scoperto che l’uso a lungo termine di THC e CBD ha ridotto il rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer del 60-65%.

In generale, i risultati degli studi sui fitocannabinoidi e l’Alzheimer sono promettenti, ma ci sono ancora molte domande senza risposta. Ci sono bisogno di ulteriori studi per comprendere meglio l’effetto dei fitocannabinoidi sulla malattia di Alzheimer e per sviluppare trattamenti efficaci. Tuttavia, i risultati finora sono incoraggianti e suggeriscono che i fitocannabinoidi potrebbero essere un’opzione di trattamento promettente per questa malattia debilitante.

I ricercatori stanno esplorando l’uso di fitocannabinoidi, come il CBD, come possibile trattamento per la malattia di Alzheimer. La malattia di Alzheimer è una forma di demenza che colpisce milioni di persone in tutto il mondo e attualmente non esiste una cura.

I fitocannabinoidi sono composti chimici naturali presenti nella pianta di cannabis. Il CBD, o cannabidiolo, è uno dei fitocannabinoidi più studiati per le sue proprietà medicinali. È stato dimostrato che il CBD può aiutare a ridurre l’infiammazione e l’ansia, oltre a migliorare la qualità del sonno.

Recenti studi su animali hanno anche suggerito che il CBD potrebbe avere effetti positivi sulla memoria e sulla capacità cognitiva. Ad esempio, uno studio del 2016 ha mostrato che il CBD ha migliorato la capacità di apprendimento e la memoria nei topi con malattia di Alzheimer.

Altri studi sull’uomo sono ancora in fase di sviluppo, ma i risultati preliminari sembrano promettenti. Ad esempio, uno studio del 2019 ha coinvolto pazienti con malattia di Alzheimer in stadio lieve o moderato che hanno ricevuto una dose quotidiana di CBD per 12 settimane.
I ricercatori hanno scoperto che il trattamento con CBD ha migliorato significativamente i sintomi cognitivi e comportamentali dei pazienti.

Microdosi di THC in uno studio del 2022

La terapia a base di cannabinoidi si è dimostrata promettente e sta emergendo come trattamento di deficit cognitivi, malattie mentali e molte malattie considerate incurabili.
In questo lavoro viene valutato l’effetto benefico dei cannabinoidi in microdosi sul miglioramento della memoria e delle funzioni cerebrali di un paziente di 75 anni con malattia di Alzheimer in stadio lieve.

I risultati di questo caso clinico sono molto incoraggianti. Tuttavia, dobbiamo considerare i limiti di un caso clinico di un solo paziente – seppur valutato per 22 mesi di seguito -, senza cecità o gruppo placebo. I ricercatori di questo lavoro hanno deciso di seguire questo paziente come caso tipico per ottenere informazioni per uno studio clinico, che affronti le limitazioni sopra menzionate e che è attualmente in corso.

In sintesi, i dati presentati suggeriscono che il microdosaggio di cannabinoidi è una potenziale terapia per la malattia di Alzheimer (AD), senza effetti collaterali significativi.
La premessa principale di questo studio è che i fitocannabinoidi somministrati in microdosi possono attenuare lo squilibrio neurochimico indotto dall’AD.
Infatti, sempre più evidenze suggeriscono l’esistenza di una disfunzione del sistema endocannabinoide durante la progressione dell’AD.
Naturalmente, il sistema endocannabinoide è il sito d’azione dei fitocannabinoidi.
Il THC regola la trasmissione sinaptica e promuove la neuroprotezione, agendo come agonista CB1R e CB2R noto anche per i suoi effetti psicoattivi e di potente analgesia.
Il CBD inibisce la degradazione/uptake degli endocannabinoidi e partecipa alla modulazione allosterica del CBR, noto anche per i suoi effetti anticonvulsivanti e ansiolitici.
L’estratto di fitocannabinoidi viene somministrato al paziente per via orale (rapporto 8:1; THC:CBD).

Il trattamento iniziale consisteva in:

  • 500 µg di THC per i primi 150 giorni;
  • 750 µg di THC nei successivi 60 giorni;
  • 1 mg di THC per 30 giorni;
  • 650 µg di THC nei successivi 30 giorni;
  • 350 µg per 60 giorni;
  • 300 µg di THC per 30 giorni
  • e infine 500 µg di THC per 60 giorni.

Il paziente ha continuato ad usare l’estratto a questa dose senza assumere alcun farmaco aggiuntivo.
La memantina (10 mg/die per via orale) che era il trattamento in corso del paziente, su raccomandazione del neurologo, è stato sospeso, data la mancanza di efficacia e la rapida progressione sintomatica della malattia.
Il trattamento qui descritto ha attenuato i sintomi dell’AD, con un esordio rapido e a lungo termine. Il miglioramento è stato valutato con il Mini-Mental State Examination (MMSE) e l’Alzheimer’s Disease Assessment Scale-Cognitive Subscale (ADAS-Cog).

Inoltre, il paziente e il medico hanno riferito un sostanziale miglioramento anche della qualità di vita, dell’umore, dell’aggressività, mentre ulteriori valutazioni di follow-up non hanno mostrato segni di tossicità o effetti collaterali significativi.

Questo trattamento sperimentale rappresenta un miglioramento rispetto agli attuali trattamenti approvati per l’Alzheimer, che rallentano la progressione della malattia. Inoltre, rappresenta un possibile progresso rispetto alla letteratura precedente sull’uso dei cannabinoidi per altre malattie neurologiche, che utilizza dosi molto più elevate.

L’importanza di utilizzare preparati a composizione controllata, così come l’attenta selezione della dose con un range di microgrammi, suggerisce che questo potrebbe essere il motivo principale per cui i sintomi sono migliorati. Potrebbe essere ipotizzabile che il THC a basse dosi compensi un sistema endocannabinoide compromesso dall’invecchiamento, con il risultato di un effetto benefico sulla memoria/cognizione e che gli effetti positivi a lungo termine dell’estratto di cannabinoidi possano essere dovuti alla riduzione della neuroinfiammazione legata all’AD.

Conclusioni

In generale, gli studi sui fitocannabinoidi e la malattia di Alzheimer sono ancora in una fase iniziale e c’è bisogno di ulteriori ricerche per confermare i risultati e determinare la sicurezza e l’efficacia a lungo termine del trattamento con CBD. Tuttavia, i risultati finora sono incoraggianti e suggeriscono che i fitocannabinoidi potrebbero essere un’opzione di trattamento promettente per questa malattia debilitante.

Per la preparazione del composto o per ulteriori delucidazioni puoi contattarmi allo 091584722 o compilando il form qui sotto

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