La miopia nei bambini (Protocollo Atom/Lamp)

Anch’io sono miope. E ricordo bene le mie difficoltà di visione a scuola, le posizioni strane della testa e del corpo per cercare di trovare un angolo di lettura migliore a distanza. Per non parlare poi della vita sportiva, giocare con gli occhiali prevedeva l’appannamento costante delle lenti e la facilità di infortuni al viso…
E’ per tutta questa serie di motivi che sono molto sensibile al problema della miopia nei bambini e nei ragazzi. La scoperta di questo approccio terapeutico ha subito destato il mio interesse.

Ricerca scientifica nel settore

Dalla ricerca clinica, emerge che un semplice collirio può contrastare il peggioramento della vista nei bambini miopi.

Questa è una patologia oculistica a causa della quale gli oggetti posti ad una certa distanza da noi non si focalizzano correttamente sulla retina, ma davanti a essa. La conseguenza è che gli oggetti osservati tendono ad apparire sfocati e la visione migliora semplicemente riducendo la distanza a cui di guarda.

La miopia è aumentata in maniera drammatica nelle ultime decadi in tutto il mondo e rappresenta la principale causa di deficit visivo. In Italia si stima che il 40 per cento della popolazione sia miope, mentre negli anni ‘70 la percentuale era solo al 25 per cento. Nelle aree maggiormente sviluppate dell’Asia vengono riportati tassi di miopia dell’80-90 per cento.

I metodi correttivi

Anche se la vista può comunque essere corretta con occhiali, lenti a contatto o trattamenti chirurgici, la miopia elevata può determinare altri rischi in età adulta. Secondo alcuni dati, questa patologia può aumentare il rischio di distacco retinico, degenerazione maculare, cataratta precoce e glaucoma.

Per cercare di combattere questo problema di salute pubblica, i ricercatori hanno provato ad utilizzare l’atropina, che è stata già impiegata, in passato, per trattare l’occhio pigro.

In uno studio pubblicato su Ophthalmology si riportano i risultati a distanza di 5 anni sulla progressione della miopia infantile in bambini trattati con gocce di atropina molto diluita.

L’atropina è da sempre utilizzata in fase diagnostica per dilatare la pupilla e bloccare la messa a fuoco. Le concentrazioni utilizzate a questo scopo sono dello 0,5% o dell’1%.

Sin dal 1920 si era pensato all’atropina come sostanza capace di rallentare la progressione della miopia, ma i veri passi avanti sono stati compiuti nell’ultimo ventennio.

In particolare lo studio ATOM1, effettuato dagli stessi autori del presente lavoro, aveva dimostrato l’efficacia del trattamento con atropina all’1% nel rallentare la progressione della miopia. A concentrazioni dell’1% però gli effetti collaterali erano senza dubbio importanti e spesso non tollerati dai bambini.
Così si è utilizzata una concentrazione 100 volte inferiore, in modo da ridurre lo sforzo accomodativo dei giovani pazienti, senza avere troppi effetti negativi sulla dilatazione della pupilla.

Il protocollo ATOM

L’acronimo ATOM sta per Atropina nel Trattamento della Miopia

In questo studio, iniziato nel 2006, 400 bambini di età compresa fra 6 a 12 anni hanno ricevuto una somministrazione giornaliera di atropina. A tre diversi gruppi hanno fatto instillare, prima di andare a dormire, gocce di collirio a concentrazioni di 0,5, 0,1 o 0,01 % di atropina per due anni. La somministrazione del farmaco è stata poi interrotta per 12 mesi. Ai bambini i cui occhi sono diventati più miopi nel corso di tale anno di pausa (-0,5 diottrie o più), i ricercatori hanno iniziato un altro periodo di trattamento con atropina allo 0,01 per cento per altri due anni. Ecco i principali risultati conseguiti:

  • Dopo cinque anni di somministrazioni, i bambini che hanno utilizzato i dosaggi più bassi di atropina (0,01 per cento) erano meno miopi rispetto ai pazienti trattati con dosaggi più elevati.
  • Il collirio di atropina allo 0,01 per cento ha rallentato la progressione della miopia di circa il 50 per cento rispetto ai casi non trattati.
  • L’atropina allo 0,01 per cento risulta essere sufficientemente sicura da usare nei bambini di età compresa fra i 6 ed i 12 anni, anche se il dato dovrà essere confermato da ulteriori studi. Il basso dosaggio determina una dilatazione minima della pupilla (meno di 1 mm), riducendo l’ipersensibilità alla luce riscontrata a concentrazioni più elevate. Anche la vista da vicino ne ha risentito pochissimo con le gocce a basso dosaggio.

Come funziona?

L’atropina agisce inibendo l’allungamento del bulbo oculare, che è generalmente associato al peggioramento della miopia, ma il modo in cui il farmaco funziona rimane in gran parte sconosciuto.
Inoltre, come già detto, il farmaco, quando somministrato a concentrazioni più elevate, ha diversi effetti collaterali. Ad esempio, alla concentrazione impiegata per l’occhio pigro, l’atropina dilata le pupille. Ciò determina ipersensibilità alla luce e vista sfocata da vicino. I bambini che usano l’atropina ad alte concentrazioni hanno spesso bisogno di indossare lenti bifocali e occhiali da sole. Inoltre, le concentrazioni più elevate possono causare congiuntivite allergica e dermatite. Questi inconvenienti spiegano anche, come mai l’uso di atropina per la miopia, già noto da tempo, non sia stato quasi mai preso in seria considerazione.

L’approccio terapeutico potrebbe però cambiare, ora che è emerso che dosaggi molto più bassi di atropina determinano risultati simili nel ridurre la progressione della miopia, senza particolari effetti collaterali.
Anche se i risultati sono incoraggianti, va evidenziato che non lo sono per tutti, visto che circa il 9 per cento dei bambini nel gruppo a basso dosaggio non ha ottenuto benefici con le gocce nei primi due anni. Ulteriori studi sull’uso dell’atropina per ridurre la progressione della miopia sono in corso in Giappone e da noi in Europa, e potranno aiutarci a trovare conferme su questa interessante opportunità terapeutica.

Aggiornamento 2020

La fase 2 dello studio LAMP, Low-concentration Atropine for Myopia Progression (atropina a bassa concentrazione per la progressione della miopia), aveva lo scopo di valutare quale fosse la concentrazione ottimale, in termini di efficacia e sicurezza, dell’atropina a basso dosaggio per il controllo della miopia a lungo termine.

In uno studio randomizzato a doppio cieco sono stati confrontati colliri con atropina allo 0,05%, 0,025% e 0,01%.

Si è trattato fondamentalmente di una estensione della fase 1 dello stesso studio nel quale erano già stati trattati 383 bambini di età compresa tra 4 e 12 anni che presentavano miopia di almeno -1,0 D.

Secondo un articolo pubblicato a Febbraio su una rivista online di settore, gli autori dello studio hanno concluso che l’atropina allo 0,05% sembra essere la concentrazione ottimale tra quelle studiate per ridurre la progressione della miopia.
Dai dati presentati sembra che la concentrazione allo 0,01% abbia un’efficacia inferiore.

Come reperire il prodotto

I risultati di questo lavoro, confermati da altre pubblicazioni già presenti, verificano che anche a distanza di 5 anni il trattamento ha risultati positivi significativi ed è superiore anche all’uso dell’atropina a concentrazioni normali.
Confermato, quindi, che l’uso di colliri a base di atropina a forte diluizione risultano efficaci nel ridurre la progressione della miopia in giovane età; resta il problema di reperire il composto,  dato che i farmaci in commercio hanno concentrazione tra 50 e 100 volte superiori.

Per far questo, ci si può rivolgere a delle farmacie che possano effettuare preparati sterili, effettuati in ambienti dedicati (clean room) e con speciali apparecchiature (cappe a flusso laminare verticale), presentando una ricetta medica (non ripetibile) valida una sola volta,
che riporti la concentrazione (in tutte lettere : zero zero uno; zero zero cinque) del prodotto da preparare.

Solitamente, l’oculista potrà indirizzare verso farmacie dislocate sul territorio che abbiano le adeguate attrezzature per preparare le soluzioni diluite, garantendo al contempo la sterilità del prodotto.

Come viene preparato

La procedura di preparazione prevede diverse accortezze.

La principale delle criticità sta nella struttura del laboratorio in sè e nelle attente ed adeguate procedure che devono essere seguite: non è infatti possibile allestirlo in sicurezza, con solamente una cappa sterile, se questa è appoggiata su un normale bancone all’interno del laboratorio dove si effettuano anche altre preparazioni NON sterili.

Si richiedono invece stringenti requisiti strutturali, come la certificazione del livello di contaminazione particellare degli ambienti di laboratorio che portano alla stanza con la cappa sterile (pre- locali tampone)
Ambienti che devono essere con flusso d’aria adeguato in sovrapressione decrescente e classe ISO adeguata.

Fondamentale anche la ricerca dei corretti materiali di laboratorio, ad esempio: i filtri sterilizzanti devono essere certificati per non trattenere sostanza attiva, i capi di abbigliamento non devono non rilasciare particelle, i contenitori non devono adsorbire principio attivo, etc.

Infine, il preparato in sé deve essere valutato con frequenza e numerosità da stabilirsi in base alla frequenza di preparazione dello stesso.

In conclusione

Già da tempo sapevamo che le gocce di atropina possono essere utili nel ridurre il peggioramento della miopia, adesso però abbiamo le prove che questo metodo non solo è efficace, ma anche sicuro.
In associazione con altri metodi, questo trattamento potrebbe diventare un grande alleato nella prevenzione della miopia elevata, che nel tempo ha la potenzialità di causare gravi deficit visivi in coloro che ne soffrono e riuscire così a contrastare quella sorta di epidemia di miopia cui stiamo assistendo oggi.

Ovviamente ricordiamo che per ciò che riguarda la corretta indicazione e prescrizione,
l’ultima parola spetta allo specialista oculista che vi ha in cura.

Per ulteriori domande, puoi contattarmi compilando il form sottostante

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