Chiralità nella Cannabis: quando la forma cambia tutto

Chiralità della Cannabis: perché la forma delle molecole fa la differenza

Nel crescente panorama dell’uso terapeutico della cannabis, un aspetto spesso trascurato ma fondamentale è la chiralità delle sue molecole.

In chimica, la chiralità è la proprietà di una molecola di esistere in due forme speculari non sovrapponibili, dette enantiomeri. Queste “immagini speculari” possono avere effetti biologici completamente diversi.

La cannabis, ricca di composti attivi complessi come cannabinoidi e terpeni, è un esempio perfetto di come la forma tridimensionale influenzi l’attività farmacologica.


THC: due enantiomeri, effetti opposti

Il Δ9-tetraidrocannabinolo (Δ9-THC) è il principale composto psicoattivo della cannabis.
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Ha più centri chirali, ma il carbonio 6a e 10a sono i principali responsabili della sua stereochimica. La pianta produce naturalmente (-)-trans-Δ9-THC, l’enantiomero attivo sul recettore CB1, responsabile degli effetti psicotropi e terapeutici.

L’altro enantiomero, il (+)-Δ9-THC, è sintetizzabile in laboratorio ma non ha attività significativa sul sistema endocannabinoide. Questo dimostra che la forma è tanto importante quanto la composizione chimica: due molecole con formula identica possono agire in modo totalmente diverso.


CBD e stereoisomeria: effetti senza euforia

Il cannabidiolo (CBD), noto per le sue proprietà ansiolitiche, antinfiammatorie e antiepilettiche, è anch’esso una molecola chirale. Il (–)-CBD è la forma naturale presente nella pianta. Non interagisce direttamente con i recettori CB1, ma modula vari canali ionici e recettori, offrendo benefici senza causare euforia.

La forma opposta (+)-CBD non è presente in natura e il suo studio rimane perlopiù teorico o di interesse per la chimica sintetica. Tuttavia, come nel caso del THC, l’enantiomero sbagliato può non essere efficace, o addirittura interagire con altri recettori in modo indesiderato.


Terpeni chirali: aromi ed effetti che cambiano

La chiralità non è solo una curiosità chimica: è anche percepibile dai nostri sensi.
Molti terpeni contenuti nella cannabis sono chirali e i loro enantiomeri possono avere odori e proprietà diverse.

  • Limonene:

    • (+)-limonene: odore di arancia dolce.

    • (–)-limonene: odore di limone.

  • Pinene:

    • (+)-pinene: presente nel rosmarino, con effetti broncodilatatori.

    • (–)-pinene: abbondante nel pino, con effetti leggermente sedativi.

Anche a livello farmacologico, i due enantiomeri possono interagire diversamente con il sistema nervoso, influenzando tono dell’umore, attenzione o rilassamento.


Perché la chiralità è importante in medicina?

Nel mondo farmaceutico, è noto che un solo enantiomero può essere responsabile dell’effetto terapeutico, mentre l’altro può risultare inattivo o dannoso.

Per questo si parla spesso di farmaci “enantiomericamente puri”, come il levodopa nella terapia del Parkinson o l’esomperazolo tra gli inibitori di pompa protonica.

Anche nella cannabis medica, la forma naturale degli enantiomeri è fondamentale:

  • Garantisce efficacia terapeutica ottimale.

  • Riduce il rischio di effetti collaterali indesiderati.

  • Migliora la riproducibilità clinica dei risultati.


Preparazioni galeniche: attenzione alla stereochimica

Le preparazioni galeniche a base di cannabis realizzate in farmacia dovrebbero conservare l’enantiomeria naturale dei fitocomposti. Processi di estrazione mal condotti o sintesi chimiche non controllate potrebbero alterare la stereochimica, compromettendo l’efficacia del preparato.

Anche i cannabinoidi sintetici, come il dronabinol (forma sintetica del Δ9-THC), richiedono attenzione: solo l’enantiomero (–)-trans è attivo, mentre il racemo (miscela 50/50) può ridurre l’effetto e aumentare i rischi.

L’effetto entourage e l’importanza della chiralità negli estratti FECO

Negli ultimi anni, numerosi studi hanno rafforzato il concetto di effetto entourage, ovvero la sinergia tra cannabinoidi, terpeni e altre molecole presenti nella pianta intera.
Questo effetto è particolarmente evidente negli estratti a spettro completo come il FECO (Full Extract Cannabis Oil), che contengono la matrice naturale di fitocomposti in proporzioni simili alla pianta.

Uno studio pubblicato nel 2020 su Frontiers in Pharmacology (Russo, E.B., 2020) sottolinea come il THC isolato sia meno efficace e meno tollerato rispetto a preparazioni contenenti THC + CBD + terpeni. Ad esempio, il mircene (un terpene sedativo) e il β-cariofillene
(agonista CB2) potenziano l’effetto analgesico e antinfiammatorio del THC senza aumentare l’effetto psicoattivo.

Enantiomeri e sinergia: una relazione cruciale

La chiralità gioca un ruolo anche nell’effetto entourage: gli enantiomeri dei terpeni possono agire in sinergia o antagonismo con specifici fitocannabinoidi.
Ad esempio:

  • (+)-limonene e (–)-limonene mostrano effetti differenti sul tono dell’umore e sulla biodisponibilità dei cannabinoidi.

  • Alcuni enantiomeri terpenici modulano l’attività enzimatica del CYP450, influenzando la metabolizzazione del THC e del CBD.

Secondo uno studio del 2021 (Sexton et al., Cannabis and Cannabinoid Research), le preparazioni FECO personalizzate con profili terpenici specifici hanno mostrato risposte cliniche più efficaci nei pazienti con dolore neuropatico rispetto al solo THC.


Perché FECO e stereochimica vanno di pari passo

Negli estratti integrali, preservare la configurazione stereochimica originale è cruciale per mantenere l’equilibrio funzionale dell’effetto entourage. L’utilizzo di metodi di estrazione delicati (come l’estrazione con etanolo a freddo) consente di:

  • Mantenere intatti i fitocannabinoidi chirali naturali.

  • Preservare il profilo terpenico completo, incluso il bilanciamento tra enantiomeri.

Inoltre, gli oli a spettro completo mostrano una finestra terapeutica più ampia rispetto agli isolati, richiedendo dosi più basse per ottenere lo stesso effetto terapeutico, con meno effetti avversi.


Conclusione

La sinergia tra chiralità molecolare e effetto entourage rappresenta un elemento chiave per comprendere il potenziale terapeutico della cannabis.
Le molecole non sono solo ciò che contengono, ma anche come sono orientate nello spazio. Ignorare questa caratteristica significa perdere di vista uno degli elementi più cruciali per la medicina di precisione.
In particolare, i preparati a spettro completo come il FECO, se correttamente estratti e formulati, offrono un effetto farmacologico più bilanciato, stabile e riproducibile, nel rispetto della complessità biochimica della pianta.

Conoscere la chiralità della cannabis aiuta farmacisti, medici e pazienti a valutare meglio le preparazioni e a promuovere un uso più consapevole, efficace e sicuro della pianta.

Fonti principali integrate:

  • Russo, E.B. (2020). The Case for the Entourage Effect and Conventional Breeding of Clinical Cannabis. Frontiers in Plant Science.

  • Sexton, M. et al. (2021). The Effects of Full Spectrum Cannabis Extracts on Neuropathic Pain. Cannabis and Cannabinoid Research.

  • Nuutinen, T. (2018). Medicinal properties of terpenes found in Cannabis sativa and Humulus lupulus. European Journal of Medicinal Chemistry.

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