Metoxsalene. Un farmaco contro la vitiligine.

Il Metoxsalene è una sostanza chimica naturale che si trova nei semi della pianta Ammi majus (Umbelliferae) e nelle radici dei Heracleum Candicans. Appartiene ad un gruppo di composti noti come psoraleni, o furanocumarine.
Trattamenti a base di Metoxsalene sono usati nel trattamento della vitiligine (leucoderma), sia per uso esterno che interno.
Il meccanismo preciso d’azione non è ancora noto.

La Vitiligine, cosa è?

La vitiligine è una malattia in cui le cellule che danno un tono di colore alla nostra pelle (cellule pigmentali), i melanociti, che vengono distrutte in determinate aree.
I sintomi della  vitiligine includono la perdita di colore della pelle sotto forma di zone depigmentate, biancastre, che possono comparire in qualsiasi parte del corpo.

Alcuni dati di fatto

  • La vitiligine può essere focale e localizzata in un’area o può interessare diverse aree del corpo. Non esiste alcun modo per poter determinare se la vitiligine si diffonda o rimanga confinata in una singola zona.
  • La maggior parte delle persone che hanno a che fare con la vitiligine, sviluppano la loro condizione prima dei 40 anni; circa la metà dei pazienti, la sviluppa prima dei 20 anni.
  • La vitiligine può avere una componente genetica, in quanto la condizione tende ad essere trasversalmente ereditaria in famiglia.
  • A volte la vitiligine è associata ad altre condizioni mediche, tra cui la disfunzione della tiroide.
  • Di sicuro, possiamo dire che la vitiligine non è dolorosa e non ha conseguenze significative sulla salute; tuttavia, può avere conseguenze emotive e psicologiche anche rilevanti.
  • Alcuni trattamenti medici possono ridurre la gravità della condizione, ma può essere difficile da curare.
  • Non esiste alcun modo noto per prevenire la vitiligine.
  • Non ci sono artifizi  domestici con cui curare la vitiligine. Unicamente, l’uso di creme solari, trucco o coloranti per coprire le aree chiare della pelle, può migliorare l’aspetto.

Che cosa causa vitiligine?

La causa, come già accennato, non è nota.

Secondo alcuni studi la vitiligine può essere una malattia autoimmune. Queste malattie si verificano quando il sistema immunitario attacca erroneamente una parte del proprio corpo. In questo caso, il sistema immunitario può distruggere i melanociti della pelle.

La vitiligine è, in pratica, il risultato dei contributi contemporanei di molti fattori di rischio genetici e di fattori scatenanti ambientali. Gli studi dell’ associazione Genomewide, hanno scoperto circa 50 siti genetici che contribuiscono al rischio di vitiligine. In molti diverse aree di suscettibilità alla vitiligine, sono stati identificati i geni rilevanti e le varianti di sequenza del DNA che possono essere coinvolte. Ci sono delle proteine coinvolte nella regolazione immunitaria, che svolgono diversi ruoli nell’apoptosi cellulare e altre che regolano le funzioni dei melanociti. Sebbene molti meccanismi biologici necessitino ancora di chiarimenti, è assodato che la vitiligine sia una malattia autoimmune che coinvolge una complessa relazione tra la programmazione e la funzione del sistema immunitario, gli aspetti delle caratteristiche autoimmuni dei melanociti e la dis-regolazione della risposta immunitaria.

Alcuni ricercatori ritengono che i melanociti distruggano se stessi. Altri pensano che un singolo evento come scottature o disturbi emozionali (stress) possano concorrere allo scatenamento della malattia.

La terapia col Metoxsalene

Methoxsalene è, come detto, una sostanza organica che ha diverse interazioni biologiche responsabili dei suoi effetti medici.

E’ un agente fotosensibilizza-nte, che aumenta la reazione delle cellule cutanee ai raggi UVA.

Il metoxsalene, quando viene attivato dai raggi ultravioletti a lunga lunghezza d’onda (UVA) nell’intervallo di 320-400 nm, è fortemente melanogeno e citotossico nell’epidermide. Il massimo di attività eritematogena (capace di creare eritema) si ottiene nell’intervallo di 330-360 nm.[10]

Alcuni esperti suggeriscono che metoxsalene migliori la vitiligine stimolando i melanociti (cellule della pelle che formano melanina) al fine di ripopolare l’epidermide.
Il Metoxsalene si combina anche con il DNA nelle cellule cutanee, portando all’inibizione della sintesi del DNA, alla divisione cellulare e alla ridotta formazione di nuove cellule cutanee.

Di norma, a livello medico, la  somministrazione di metoxsalene è combinata con l’esposizione ai raggi UVA al fine di attivarne le capacità pigmentanti.
Negli Stati Uniti, la FDA ha approvato una lozione a base di metoxsalene nel dicembre 1954.

Come viene usato?

Scendendo un pò più nel particolare, la lozione o la crema a base di Methoxsalene viene applicata sulla pelle e agisce come repigmentante, proprio per il trattamento della vitiligine (leucoderma).
Viene usato, nello studio del dermatologo, in combinazione con dosi controllate di luce ultravioletta A (UVA, 320-400 nm) o con tempi controllati di esposizione alla luce solare, in caso di applicazioni domestiche.

Essendo un agente sensibilizzante gli effetti collaterali comuni includono:

  • Bruciature pesanti da sovraesposizione a UVA o alla luce del sole
  • Sensibilità aumentata al sole (fotosensibilità)

Qual è il dosaggio per uso topico?

In formulario spagnolo, ritroviamo una composizione in crema allo 0,25%. Ovviamente trattandosi di un farmaco galenico, può essere prodotto in diverse e specifiche concentrazioni, che il medico reputi più efficaci. In formulario statunitense, ritroviamo invece la formulazione liquida su base alcolica, alla percentuale del 1%.

L’uso sulla pelle prevede che il medicamento venga applicato nella zona interessata 2 ore prima dell’esposizione ai raggi UV,  con una frequenza che può variare in base alla prescrizione medica.
Di norma, sono necessarie alcune settimane per iniziare la pigmentazione.
Per ottenere una  re-pigmentazione significativa il trattamento può richiedere da 6 a 9 mesi e potrebbe essere necessario ripeterlo per mantenere i risultati ottenuti.

Formulazioni orali

Efficacia interessante hanno anche le formulazioni di metoxsalene per uso interno.
Capsule da 10 o 20 mg assunte una o più volte al dì, secondo prescrizione

È stato dimostrato che il metoxsalene, abbinato all’esposizione alla luce solare, può migliorare l’aspetto delle chiazze vitiliginose, incrementando la produzione di melanociti, l’efficacia del trattamento è variabile in funzione alll’area della pelle coinvolta e all’intensità del trattamento.

Quali farmaci o integratori interagiscono questa terapia?

Dato che questa sostanza ha azione foto-sensibilizzante, l’uso concomitante di farmaci che aumentano la sensibilità al sole aumenta il rischio di ustioni cutanee anche gravi.
Esempi di tali farmaci sono la doxiciclina, la tetraciclina, la demeclociclina, il blu metilene e va evitata l’applicazione di fans e cortisoni ad uso topico.
Inoltre l’utilizzo del farmaco è controindicato in soggetti particolarmente fotosensibili o in pazienti trattati con metotrexato e ciclosporina.

L’uso di questa sostanza non è stato studiato in gravidanza ed allattamento, pertanto precauzionalmente, se ne sconsiglia l’uso.

In conclusione

La terapia topica o orale di preparati a base di Metoxsalene è in molti casi efficace.
I preparati industriali non sono attualmente disponibili in Italia, ma la loro preparazione è possibile in farmacie adeguatamente attrezzate, dietro presentazione di ricetta medica ripetibile, valida per 6 mesi e fino a dieci preparazioni.

Se necessario possono essere allestite formulazioni con eccipienti specifici, quando il paziente ne abbia necessità.

Per qualsiasi ulteriore informazione, puoi contattarmi compilando il form qui sotto.

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