Cannabis terapeutica in veterinaria: efficacia, sicurezza e studi su CBD e THC
Negli ultimi anni, anche la medicina veterinaria ha iniziato a interessarsi al potenziale terapeutico della Cannabis sativa, in particolare nell’ambito del dolore cronico, dell’epilessia refrattaria e dei disturbi comportamentali degli animali domestici.
Nonostante la pianta contenga oltre 140 fitocannabinoidi identificati, la maggior parte degli studi scientifici si concentra su due componenti principali: il cannabidiolo (CBD) e il tetraidrocannabinolo (THC).
Perché CBD e THC sono i più studiati?
Il motivo è duplice:
- Rilevanza farmacologica: CBD e THC sono i due fitocannabinoidi più abbondanti e studiati, con un ampio spettro di attività biologiche.
- Accessibilità sperimentale: La normativa consente più facilmente la sperimentazione del CBD, non psicoattivo (ma nuovamente stupefacente per sentenza Aprile 2025), mentre il THC richiedeva (almeno in Italia) protocolli più rigidi.
Ciò ha spinto la maggior parte delle ricerche iniziali a concentrarsi sul CBD.
Tuttavia, è importante sottolineare che l’efficacia terapeutica della cannabis non è attribuibile a singole molecole, ma piuttosto all’interazione sinergica tra i suoi componenti (effetto entourage): cannabinoidi minori, terpeni, flavonoidi.
Studi sul CBD in veterinaria
1. Dolore cronico e osteoartrosi
- Gamble et al., 2018 – Cornell University
- Studio su 16 cani con osteoartrosi trattati con CBD (2 mg/kg BID per 4 settimane)
- Risultati: miglioramento significativo del dolore e dell’attività.
- Fonte: PubMed
2. Epilessia idiopatica canina
- McGrath et al., 2019 – Colorado State University
- Studio clinico randomizzato su cani con epilessia refrattaria.
- Risultati: riduzione significativa della frequenza delle crisi in circa l’89% dei cani.
- Fonte: PubMed
3. Ansia e comportamenti stress-correlati
- Corsetti et al., 2021 – Università di Pisa
- Studio su cani da canile esposti a stimoli sonori (simulazione fuochi d’artificio).
- Risultati: riduzione dell’agitazione e aumento della calma senza effetti sedativi eccessivi.
- Fonte: Frontiers in Veterinary Science
Studi su THC ed estratti a spettro completo
1. THC + CBD per il dolore neoplastico e infiammatorio
- Kogan et al., 2020 – Università di Tel Aviv
- Uso di estratto contenente THC:CBD in rapporto 1:20 in cani con artrosi avanzata.
- Risultati: miglioramento del dolore refrattario, lievi effetti collaterali (letargia).
2. Uso off-label secondo i veterinari
- Kogan & Hellyer, 2017 – Survey USA su 2.000 veterinari
- Il 40% ha riportato uso di cannabis (inclusi estratti contenenti THC) da parte dei proprietari.
- Applicazioni: dolore, oncologia, epilessia, benessere generale.
Valutazione di oltre 2.000 veterinari USA: il 40% aveva pazienti trattati dai proprietari con estratti contenenti anche THC, spesso in preparazioni galeniche.
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La maggior parte riportava benefici soggettivi, ma scarsa documentazione scientifica.
3. Fitocomplessi in oncologia veterinaria (report non pubblicati)
- Alcuni centri oncologici riferiscono benefici da estratti full-spectrum (galenici) per migliorare appetito, sonno e qualità di vita negli animali oncologici.
Sicurezza e limiti
- CBD è generalmente ben tollerato, anche a lungo termine, ma può interferire con farmaci (antiepilettici, FANS) tramite inibizione dei citocromi P450.
- THC richiede estrema cautela: cani e gatti sono più sensibili agli effetti psicoattivi. I sintomi da tossicità includono atassia, letargia, bradicardia, ipotermia, disorientamento.
- Mancano prodotti veterinari ufficialmente approvati contenenti THC o fitocomplessi.
Legislazione in Italia
- La cannabis terapeutica è autorizzata per uso veterinario, pur non essendo in convenzione col sistema sanitario.
- Il CBD da canapa industriale (<0,2% THC) NON è più utilizzabile come integratore non medicinale (sentenza Aprile 2025).
- Le preparazioni galeniche contenenti THC sono legali per uso veterinario.
Allo stato attuale (fino al 16 aprile 2025) la prescrizione magistrale di CBD, deve avvenire mediante ricetta non ripetibile che assolva anche alle disposizioni dei commi 3 e 4 dell’articolo 5 del Decreto legge 1 febbraio 1998, n. 23, convertito dalla Legge 8 aprile 1998, n.94, in analogia con le valutazioni fatte dal Ministero della salute per stabilire il regime di dispensazione delle infiorescenze di cannabis e suoi estratti ad uso orale rispetto al medicinale autorizzato (per uso umano) Sativex.
Nell’allestimento di preparazioni magistrali è possibile utilizzare sia CBD di estrazione [Cannabidiol monografia n. 3151 della Ph. Eur 11.5 in vigore dal 1 luglio 2024 clicca QUI] che di sintesi, materie prime di grado farmaceutico, unica qualità da utilizzare, in quanto prodotte in accordo alle norme GMP da azienda autorizzata da un Ente Regolatorio Europeo, che per l’Italia è AIFA.
Dosaggi raccomandati
Anche la valutazione del dosaggio è un elemento che dev’essere attentamente considerato,
in quanto ci possono essere differenze dovute alla specie e al peso dell’animale, ma anche alla
sensibilità individuale dello stesso.
Il dosaggio della cannabis in veterinaria non è ancora standardizzato ufficialmente.
Tuttavia, diversi studi hanno proposto dosi empiriche basate sull’osservazione clinica e sull’efficacia nei modelli animali, principalmente cani.
Qui di seguito una panoramica dei principali dati disponibili, con riferimenti agli studi:
🐶 Cannabidiolo (CBD) – Dosaggi suggeriti negli studi
1. Osteoartrite canina
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Studio: Gamble et al., 2018 – Cornell University
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Dose usata: 2 mg/kg BID (due volte al giorno), per 4 settimane
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Risultato: miglioramento significativo di mobilità e dolore
2. Epilessia idiopatica canina
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Studio: McGrath et al., 2019 – Colorado State University
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Dose usata: 2,5 mg/kg BID
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Risultato: riduzione della frequenza delle crisi in circa il 90% dei casi
3. Ansia e comportamenti stress-correlati
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Studio: Corsetti et al., 2021 – Università di Pisa
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Dose usata: 1 mg/kg SID (una volta al giorno)
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Risultato: riduzione dell’agitazione in cani con fobia del rumore
🐱 CBD nei gatti
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Studi limitati, ma il metabolismo del gatto è diverso e più sensibile.
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Dose empirica suggerita: 0,5–1 mg/kg SID o BID (secondo tollerabilità)
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Effetti collaterali osservati: salivazione, agitazione, vomito in caso di dosi elevate.
🌿 THC ed estratti full-spectrum
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Gli studi con THC sono molto più rari per via della maggiore tossicità negli animali, soprattutto nei cani.
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Dosi sopra 0,1–0,2 mg/kg possono causare effetti neurologici marcati (atassia, disorientamento, midriasi, letargia).
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Gli estratti utilizzati negli studi contengono rapporti THC:CBD molto sbilanciati a favore del CBD (es. 1:20 o 1:30).
⚠️ Considerazioni pratiche e farmacocinetiche
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Biodisponibilità orale del CBD: bassa (13–19% nei cani, anche meno nei gatti), per questo spesso si usano oli MCT o formulazioni lipofile.
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Assorbimento: migliore a stomaco pieno.
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Accumulo: il CBD tende ad accumularsi con somministrazione cronica.
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Effetti collaterali (CBD): letargia, aumento ALP (enzima epatico), diarrea (dosi elevate).
📌 Raccomandazioni generali
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In assenza di linee guida ufficiali, i protocolli suggeriti da clinici esperti partono da:
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CBD: 0,5–1 mg/kg BID → Titolazione fino a 2–2,5 mg/kg BID se tollerato.
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THC: da usare con attento monitoraggio, uso con rapporto CBD:THC ≥20:1.
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Conclusioni
La ricerca sull’uso veterinario della cannabis terapeutica completa (con THC) è ancora agli inizi, limitata da ostacoli normativi e da cautela clinica, soprattutto per la sensibilità del cane al THC.
Il CBD viene privilegiato come punto di partenza sicuro, ma non rappresenta l’intera potenzialità terapeutica della pianta, e gli studi sugli estratti fitocomplessi sono in crescita, soprattutto nei paesi con una legislazione più permissiva.
Va tuttavia rimarcato che, l’assenza di linee guida ufficiali, la sensibilità degli animali al THC e la mancanza di registrazioni rendono necessaria una prudente valutazione clinica caso per caso.
L’approccio più razionale è quello basato su estratti controllati, tracciabili e impiegati con supporto veterinario esperto.
Serviranno ulteriori ricerche per confermare l’efficacia degli estratti full-spectrum e valutare in sicurezza anche l’impiego regolamentato del THC.
Legenda: SID (semel in die – una volta al dì)
BID (bis in die – due volte al dì)
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